Il Tribunale etneo ha prolungato fino al 28 febbraio prossimo l'esercizio provvisorio relativo alla gestione del Calcio Catania, ponendo ai curatori fallimentari la rendicontazione ogni 10 giorni. Dopo il fallimento, il titolosportivo del club etneo sarà messo all'asta. Intervenuto ai microfoni di "Catanista" l'ex bomber rossazzurro, Gionatha Spinesi, ha analizzato il momento vissuto dagli etnei dopo il fallimento, soffermandosi inoltre su svariati altri temi caldi relativi alla Serie C.
l'intervista
Spinesi: “Palermo scelta errata per Lo Monaco. Lucca? A Pisa ambiente superiore”
Le parole dell'ex bomber del Catania, Gionatha Spinesi, sull'attuale momento vissuto dal club etneo
“Io sono uno che non credeva molto alla situazione che si era venuta a creare, ho sempre detto che era meglio buttare giù la casa e ripartire dalle fondamenta. Alla fine poi il tempo non ha dato ragione a me, ma diciamo ha dato sentenza su quello che normalmente accade quando ci sono cordate e situazioni non chiare. Adesso con la situazione di fallimento e questa che adesso si è creata, con questi ipotetici quasi 3 milioni che sono soldi che servono comunque per finire la gestione della stagione e i 600 mila euro da elargire subito, si tratta di un’occasione più unica che rara per uno che vuole investire, perché con 3 milioni e mezzo ti compri una categoria, quindi il gioco ne vale ampiamente la pena farlo, chi fosse interessato adesso è sicuramente il momento. Quando ci sono troppe voci e chiacchiere in giro normalmente non è buon segno, il fatto che non si senta tanto parlare secondo me vuol dire che chi è interessato, è interessato sul serio e sta lavorando nelle dovute sedi come è giusto che sia”.
Su Moro: “L’ho visto giocare una ventina di minuti le prime partite quando partiva dalla panchina, e una partita intera contro la Juve Stabia, e già dissi che questo ragazzo aveva i numeri per poter giocare in serie A. Sicuramente mettendolo in un contesto come la serie A subito farebbe fatica per mancanza di esperienza, ma fisicamente è completo, progressione palla al piede completo, destro e sinistro, attacca gli spazi come pochi e vede la porta. Queste sono qualità che lui ha. Con le dovute proporzioni e possibilità e un po’ di attesa, secondo me potrebbe essere un attaccante in grado di farsi valere nella massima categoria”.
Sulla Serie C: “In Italia le squadre professionistiche pescano in altri ambienti diversi da quelli che possono essere la serie C italiana, quando dati di fatto alla mano ci sono giocatori molto più bravi rispetto a giocatori magari presi in campionati minori o stranieri. Forse c’è poca visibilità, forse il distacco delle leghe ha ampliato il divario tra le varie categorie, A, B e C. Però sono convinto che andando a pescare e seguendo con persone competenti e di qualità che possono avere i giocatori, la serie C italiana secondo me in alcune piazze ha potenzialità enormi. Ad esempio Lucca a Pisa ha trovato ambiente e categoria superiore con squadra che sta andando bene ed è partito forte, poi è ovvio che le scottature dell’inesperienza e giovane età si pagano”.
Su Lo Monaco: “Penso che sia una scelta sua essersi messo un po’ in disparte, perché io ho conosciuto il Direttore a Catania e lui aveva fatto benissimo, anche a Udine aveva fatto benissimo, ha fatto esperienza Palermo, sbagliata come tempi e scelta, esperienza a Messina, quando anche economicamente non avevi le possibilità che avevi a Catania diventa comunque difficile fare calcio, un calcio diverso che era abituato a fare. Tornato a Catania ha fatto bene parte del risanamento, ma senza soldi non si va molto lontano. Credo comunque sia stata una grande carriera e piena di soddisfazioni”.
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