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Lega Pro, Ghirelli fa chiarezza: “No al girone unico. Final four? Vi spiego tutto”

foto professionecalcio.net

Il presidente Ghirelli sulle novità della Lega Pro

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Anche la Lega Pro delinea le dinamiche per la prossima stagione.

Promozioni anticipate e deliberate d'ufficio, ripescaggi, penalità e final four. Questi e molti altri sono stati i temi trattati dal presidente della Serie C Francesco Ghirelli, in una lunga intervista ai microfoni di GianlucaDiMarzio. Tale intervento ha chiarito maggiormente alcune posizioni problematiche assunte da diversi club, come quelli che hanno volontariamente rinunciato ai playoff di fine stagione: “Le sei squadre che hanno detto di no? Partiamo da un dato, si poteva rinunciare a prendere parte ai playoff. Ci dispiace, ma il fatto che molti abbiano davvero rinunciato è la conferma di come la Serie C aveva ed ha un problema. Ci si è chiesti se questo sia un campionato professionistico oppure no, ma la verità è che i campionati professionistici d’Italia sono ben 3 e per composizione, a livello economico e a livello di club, è inevitabile che ci siano delle differenze. E queste rinunce non sono altro che una conseguenza diretta di ciò".

"Con i playoff inizia un nuovo campionato, considerando il larghissimo numero di squadre partecipanti", ha dichiarato Ghirelli, che si è poi soffermato sulle varie sfaccettature che caratterizzeranno questa nuovo inizio della Lega Pro: "Il tabellone? Lo annunceremo il 27 giugno, dopo la finale di Coppa Italia. Non ci saranno spettatori, mentre lo scorso anno tutti gli stadi erano sold out di questi tempi. Sarà tutto un po’ diverso. Una delle motivazioni per cui qualcuno non è voluto tornare in campo è che nel girone A e nel girone B, a partire dal 21 febbraio (e, da marzo, anche nel girone C), sponsor e pubblico - due delle risorse a livello finanziario più importanti - hanno praticamente sfiorato lo zero. In più sono richiesti, per le prossime gare, dei servizi di tipo sanitario piuttosto meticolosi ed efficienti, nonché impegnativi dal punto di vista economico. Il 20 maggio c’è stato il Consiglio Federale - ha proseguito il numero uno della Serie C -. E sapevamo tutti che il potere di decisione spettava proprio a questo. Si sono confrontate due linee, ne è prevalsa una, e in quel momento é diventato necessario voltare pagina. Ho commesso un errore: dire no ai ripescaggi è stato sbagliato, ma volevamo evitare di avere troppe squadre da distribuire nei 3 gironi (era stato contestualmente previsto il blocco delle retrocessioni, ndr). Da lì è nata la questione della lettera, una lettera che ha impedito che un rapporto di dialogo con le altre parti venisse a instaurarsi come avrebbe dovuto".

Altra tematica delicata quella delle retrocessioni: “Rispetto alla Serie A avevamo fatto un discorso diverso. Loro volevano bloccare le retrocessioni, senza “accettare” chi sarebbe salito dalla B. Noi volevamo bloccare le retrocessioni, accettando invece le 9 squadre provenienti dalla Serie D: in questo modo, i club di C ultimi in classifica non avrebbero dovuto pagare un pegno che, a campionato in corso, non ritenevamo opportuno addossargli. In più, eravamo pronti ad accogliere altre 9 squadre, e a sacrificare grandi risorse perché ciò diventasse possibile. La nostra però era solo una proposta, l’ultima parola spettava comunque al Consiglio Federale che ha optato per un’altra strada, ovvero quella dei playoff e dei playout. A pagarne sono state le squadre retrocesse e quelle che prenderanno parte ai playout - ha affermato senza scrupoli Ghirelli -. Quanto a Picerno e Sicula Leonzio, l’ufficio legale della federazione ha ritenuto che, a campionato non ancora concluso, le regole cui queste due squadre si appellavano non sono applicabili. E, pertanto devono disputare i playout, senza escludere che poi possano essere ripescate (quest’anno, le squadre di Serie C avranno la priorità sulle squadre non promosse della Serie D). Il Catania? Al momento, parliamo di una squadra che parteciperà ai playoff. Qualora dovessero subire una penalizzazione, i punti saranno sottratti nel campionato in corso. E lo stesso discorso vale per il Siena”.

Ulteriore ipotesi messa in campo dal Consiglio Federale quella di sviluppare un girone unico per tutta la Lega Pro: “Serie C a 20 squadre con girone unico? Questo campionato ha una particolarità: quando si fa un’innovazione, si deve ragionare sull’impatto sociale che da questa deriverebbe. La nostra esperienza è unica nel mondo, siamo la terza divisione più forte del mondo e tutto ciò deriva dalla nostra storia dei Comuni. La bellezza dei playoff sta tutta lì, nell’originalissimo confronto tra grandi piazze affamate di calcio. Con un girone unico, tutto ciò verrebbe meno”. 

Chiosa finale su ripescaggi e final four: “Ripescaggio del Foggia? Parliamo della squadra che ha fatto il maggior numero di abbonamenti per quel che riguardava le nostre partite. Tantissima gente allo stadio, altrettanta a vedere i rossoneri da casa. Accoglierei il Foggia in Serie C a braccia aperte, ma tutto dipende dagli scenari che si verrano a delineare in futuro. Rimini? Grassi ha un merito, è stato il primo a parlare della cassa integrazione e ha costruito una bellissima esperienza a livello territoriale nel rapporto con i giovani - ha confermato Ghirelli -. Mi dispiace per la loro retrocessione, mi auguro che, per mezzo dei ripescaggi, tutte queste realtà che si sono trovate scontente possano alla fine trovare una gioia, con una riammissione o con un ripescaggio che sia. Final Four? Fatta eccezione per semifinali e finali, che prevedono tempi supplementari e rigori, si giocherà sempre nella sede della squadra meglio classificata. Questo perché andare all’esterno richiederebbe una serie di operazioni di sanificazione inevitabilmente onerose”.