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LE DICHIARAZIONI

Ghirelli: “In Lega Pro piazze storiche come Palermo. Flop Italia al Barbera…”

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Le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Lega Pro, ospite all'evento "Dalla Legge 91/1981 a quella sulle agevolazioni fiscali degli sportivi impatriati".

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"La nostra Lega rappresenta 60 club in cui si va da realtà prestigiose e con una grande storia, come Bari e Palermo, all’entroterra del territorio italiano, come ad esempio il Monterosi, in rappresentanza di un piccolo Comune da 4400 cittadini". Lo ha detto Francesco Ghirelli, ospite all'evento "Dalla Legge 91/1981 a quella sulle agevolazioni fiscali degli sportivi impatriati". Nel dettaglio, il presidente della Lega Pro ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

"È evidente che si tratta di una competizione che fa della Passione e dell’amore per il proprio territorio i suoi principali punti di Forza. Tuttavia si tratta di realtà che oggi non sono minimamente paragonabili al calcio di Ronaldo e compagnia bella. Per questo è stato per noi motivo di successo, durante il Covid che ha messo in ginocchio il Paese e anche lo Sport e tantissimi nostri Club, riuscire a introdurre la Cassa di Integrazione", le sue parole.

"L’ultimo e triste atto della nostra Nazionale Italiana a Palermo, con la seconda sconfitta maturata al Barbera - dopo quella con la Svezia di San Siro - e la conseguente seconda eliminazione dal Mondiale, ci dicono e confermano che il Calcio Italiano non attraversa un periodo facile ed è evidente che uno dei problemi è dato dal fatto che il parco giocatori italiani a disposizione del CT è sempre più limitato. E se rimarremo ai numeri attuali, con 100/120 atleti potenzialmente convocabili, probabilmente continueremo ad esser eliminati, ahimè. La Nazionale del 2006 di Lippi viaggiava su ben altri numeri (rispetto agli italiani impiegati e quindi ai potenziali azzurri) e peraltro mi fa piacere sottolineare come in quella spedizione azzurra che vinse il Mondiale c’erano 14 giocatori formati dalla Serie C", ha proseguito Ghirelli.

"Noi vogliamo essere in C il luogo di formazione dei talenti del calcio italiano, sono consapevole delle difficoltà in questo senso, ma noi in questi anni abbiamo lavorato in questa direzione e valgono i dati. Nel 2016/17 abbiamo incentivato le squadre che usavano giovani e il 41% erano le squadre che usufruì di questi incentivi. Quest’anno il dato è dell’81%, in netto aumento. Probabilmente su questo incremento incide una crisi finanziaria che ha colpito anche i nostri Club ma speriamo ci sia una maggiore apertura e interesse in questo senso anche perché serve un cambio di passo immediato da operare. E va fatto adesso, con fatti concreti. Con infrastrutture materiali e immateriali, ovvero strutture sportive dove poter fare crescere i giovani e i talenti del futuro, ma anche figure in grado di farli crescere nel migliore dei modi, e quindi insegnanti, allenatori e figure altamente formate e qualificate per contribuire alla loro crescita", ha concluso.

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