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Coronavirus Serie C, il presidente Ghirelli: “Noi ci fermiamo ad una condizione. Così rischiamo il collasso a gennaio”

Il presidente Ghirelli torna sul possibile stop in Lega Pro

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Il presidente della Lega Pro torna a parlare.

L'estremo momento socio-sanitario che tutto il mondo vive, ormai da circa 10 mesi, ha impattato sensibilmente il mondo del calcio, variandone le sue caratteristiche più intrinseche. Ad esempio, la totale assenza del pubblico dentro gli stadi, chiusi e contingentati al minimo per poter svolgere nella massima sicurezza le partite di campionato. Inoltre continua ad aumentare il numero di calciatori positivi al Covid-19 e le gare continuamente vengono rinviate, non permettendo un lineare svolgimento dei campionati.

Il campionato più colpito dal ciclone pandemico del Coronavirus, per i numeri dei casi di positività in continuo aumento e per il continuo rinvio di gare, è sicuramente quello di Lega Pro.

Il presidente Francesco Ghirelli, ai microfoni di "Sky Sport", ne ha sottolineato le criticità: "La serie C non si ferma finchè il Paese non lo farà per decisione delle autorità, anche se è un grande sacrificio ed ha un costo notevole per i club. Di certo abbiamo bisogno di un intervento a sostegno, altrimenti a gennaio c'è un serio rischio di collasso. In questo momento con gli incassi da botteghino azzerati, nuovi sponsor che non ci sono e vecchi che faticano a rispettare i loro impegni, il sistema è in grande crisi. Viviamo in un periodo di dolore, precarietà e incertezza, ma la serie C va avanti - ha aggiunto -, non solo con il campionato, nonostante le diverse partite rinviate a causa soprattutto del Covid-19, ma anche con iniziative di solidarietà. Sono almeno 1.500 quelle cha abbiamo messe in piedi insieme con i club, 50 delle quali solo nel periodo della pandemia. Inoltre, i giocatori hanno dato segnali su come affrontare il Covid-19, con comportamenti adatti e anche con la solidarietà"