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Campobasso, il club tuona: “Stadio? C’è chi gioca a nascondino, non ci stiamo!”

Campobasso, il club tuona: “Stadio? C’è chi gioca a nascondino, non ci stiamo!”

Il Campobasso riceve un secco "no" dalla Commissione di Vigilanza dopo i lavori di ampliamento effettuati allo Stadio Nuovo Romagnoli. Dura la reazione del club molisano, che attacca gli organi federali attraverso una nota ufficiale

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Il Campobasso ha diramato un comunicato a seguito dell'esito negativo ricevuto dalla Commissione di Vigilanza in merito all'ampliamento dell'impianto sportivo situato a Selvapiana. Brutta sorpresa per il club che, nonostante i lavori effettuati allo Stadio Nuovo Romagnoli, si è visto recapitare un esito negativo dagli organi preposti. Di seguito la dura nota del club rossoblù.

"Abbiamo perso ancora una volta, senza nemmeno scendere in campo. Una tattica in un certo senso subdola, una sorta di 'melina' indolente per rimandare all’infinito un verdetto legittimo anche a costo di provocare un danno assurdo in termini economici e d’immagine per la società ma anche per il territorio. Non è più accettabile che a Campobasso non si riesca a far disputare una partita con più di duemila spettatori perché le autorità preposte giocano a nascondino. L’aspetto che più fa rabbia è che dal nostro punto di vista la sicurezza non c’entra nulla. Di fronte a problematiche vere per l’incolumità del pubblico avremmo alzato tutti le mani. Anzi. Avremmo applaudito e condiviso. Ma le motivazioni con cui è stato spiegato l’ennesimo e ingiustificato diniego non hanno alcuna attinenza con un aumento di capienza. Semplicemente non si vuole che a Campobasso si giochi una partita con più di duemila spettatori, e magari lo si faccia anche senza la presenza dei tifosi ospiti così c’è meno lavoro da svolgere. Lo avevamo capito contro il Taranto, per un match che secondo l’Osservatorio non era connotato da alcun fattore di rischio. Ne abbiamo avuto spiacevole conferma contro la Fidelis Andria. Se a qualcuno dà fastidio che a Campobasso si possa tornare a respirare calcio d’un certo livello lo dica subito. Dopo due anni di pandemia e dopo tanti investimenti fatti si rischia di far morire di nuovo il calcio nel capoluogo di regione: giocare smorzando l’entusiasmo del pubblico innesca una lenta ma inesorabile agonia soprattutto per una società che da marzo 2020 ha dovuto rinunciare al botteghino. Così non si va da nessuna parte. Noi ci siamo sempre assunti le nostre responsabilità, in primis quelle economiche. Noi non ci stiamo più. La sensazione è che, in quello che dovrebbe essere il momento di maggiore euforia per la conquista della terza serie nazionale, si sia invece imboccata la strada del capolinea. Campobasso non lo merita. Questa società non lo merita. Questi tifosi non lo meritano. Ma ‘qualcuno’ sembra aver ormai già deciso per tutti".

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