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Avellino, riecco D’Angelo: “Spiego perché sono tornato. Capisco i fischi dei tifosi”

Avellino
D'Angelo, tornato all'Avellino, racconta il suo precedente addio tra le polemiche

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Sonny D'Angelo, centrocampista dell'Avellino, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Contatto Sport, ai microfoni di Prima Tivvù, raccontando il suo ritorno tra i "lupi" dopo un anno alla Reggiana. Con gli emiliani è riuscito a segnare al "Renzo Barbera" contro il Palermo, città in cui è nato il calciatore, seppur non riuscendo a recuperare lo svantaggio. Queste le sue dichiarazioni riportate da tuttoavellino.it:

“Ho trovato un gruppo compatto e coeso, tanti li conoscevo già, è come se quando torni a casa e apri la porta e ti fanno entrare. Quindi non ho avuto problemi. Dobbiamo lavorare tanto e sono convinto che ci toglieremo tante soddisfazioni. I fischi ci stanno, perché quando gioca l’Avellino si vuole che si vinca sempre. Abbiamo dato tutto, non vedo assolutamente la crisi. Quando vinciamo è giusto che ci prendiamo gli applausi e quando non si vince ci prendiamo i fischi. Pancaro ha detto che meritavano di vincere? Non sono d’accordo, noi abbiamo creato tanto, abbiamo provato a vincerla, è chiaro che poi quando ci siamo sbilanciati loro in ripartenza potevano far male, ma dire che avrebbero meritato di vincere non mi trova d’accordo. Cosa mi ha spinto a tornare? L’anno e mezzo trascorso qui, che è stato il più importante della mia carriera, una semifinale playoff, il record di gol in stagione. Pure la gente che ti trova per strada e ti ferma per foto o autografi, ti fa sentire un giocatore di Serie A”.

Sulla partenza tra le polemiche di circa un anno fa: “Ci tengo a chiarire, perché ho letto delle polemiche in giro. Non ho mai fatto un paragone tra la storia dell’Avellino e la Reggiana. Qui avevo avuto un problema con qualcuno e sono stato costretto ad andare via. Ero convinto di andare alla Reggiana, che era prima, in lotta con il Modena, e volevo aiutarli ad andare in B. L’allenatore mi ha chiamato personalmente per dargli una mano, visto che lo avevo avuto anche in passato e mi conosceva. Non volevo andare via, stavo parlando qui ad Avellino con questa persona di una cosa su cui non sono stato accontentato e quindi sono andato via. Vedo miglioramenti, possiamo arrivare ai livelli delle prime tre in classifica e piano piano possiamo toglierci soddisfazioni. Gennaio è un mese brutto, il mister ha ragione. Anche io quando mi hanno chiamato per tornare qui, avevo paura gli ultimi giorni a Reggio di farmi male. Quindi, vuoi o non vuoi ci pensi a queste cose e le voci di mercato non fanno bene in un gruppo. Con Di Gaudio e Rizzo: “Ho un grande rapporto, sono felice di averli ritrovati. Totò spero possa darci una grande mano, felice che indossi la fascia da capitano".

Sulla prossima gara contro il Messina: "Campo non facile, se inizia a piovere un po’ diventa un disastro, ricordo le gare maschie di qualche anno fa. Sarà una guerra, bisogna arrivare al 100 per cento e abituarci a una battaglia sportiva. Il mister mi chiede di inserirmi, che faccio diversi gol come in passato Il centrocampo è un bel reparto, forte, ci giochiamo tre posti per cinque e poi sei, è una cosa giusta, perché in una squadra forte il posto va sudato. La concorrenza è sempre ottima Sono stato accolto benissimo fa tutti, mancava il giullare nello spogliatoio, adesso sono tutti felici”.

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