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l'intervista

Serie B, Mirabelli: “Complicato capire chi potrà retrocedere o vincere il campionato”

Serie B
Le dichiarazioni del direttore sportivo del Padova

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Parola a Massimiliano Mirabelli. Il direttore sportivo del Padova è intervenuto ai microfoni di Tmw per analizzare alcune interessanti tematiche legate all'attualità sportiva. In particolare, l'ex Milan si è soffermato sull'assenza dell'Italia da Qatar 2022 e sul campionato di Serie B. Di seguito, le sue dichiarazioni.

MONDIALI- "Vedere i Mondiali senza l’Italia è faticoso. Sto guardando, ma con fatica perché c’è tanta rabbia nel non vedere la Nazionale. Ko Argentina? Nessuno poteva immaginarlo. Ma avrei immaginato partite più aperte. Questo Mondiale non è ancora entrato nel vivo. Forse anche perché il fatto che stranamente si giochi in un periodo dell’anno inconsueto per una competizione mondiale”.

ITALIA- "Spazio ai giovani. Se guardiamo gli altri campionati giocano tanti giovani. Quando c’è un 99 lo consideriamo giovane, mentre da altre parti non hanno certo paura a far giocare un 2003. Ci manca un po’ di coraggio. E poi quando siamo andati al Mondiale basta ricordare gli attaccanti che rimanevano fuori, oggi guardiamo il reparto offensivo e rispetto al passato c’è poca roba. Mancini per il materiale che ha sta facendo un grande lavoro. Il nostro obiettivo non è solo qualificarci per il Mondiale, l’Italia è abituata a giocare queste competizioni per vincerle. Ci vuole qualcosa in più”.

SERIE B- "Sarà un campionato incerto fino alla fine. Vedo un equilibrio incredibile, fai veramente fatica a vedere chi potrà retrocedere o vincere il campionato. Basti pensare a chi c’è laggiù, ossia il Como che ha una delle proprietà più forti in Italia. Non è un campionato come gli altri anni dove c’era una chiara dimostrazione dei valori tecnici. Faccio fatica a vedere squadre deboli”.

PADOVA- "Siamo in una fase di ricostruzione, un primo anno dove puntiamo molto sui giovani. Abbiamo lavorato per abbattere i costi eccessivi. Ma siamo sempre il Padova. E dobbiamo essere ambiziosi, anche se in questo campionato cerchiamo la sostenibilità attraverso la valorizzazione dei giovani”.

SERIE C- "Ho grande stima e fiducia nel Presidente Ghirelli. Però vedo questa riforma un tantino accelerata. Sono preoccupato, il 5 dicembre si rischia di deciderla e questa può essere un’arma a doppio taglio. Ci sono tante società che non sanno a cosa vanno incontro. La C è un campionato che da anni si impegna nella valorizzazione dei giovani. Se trasformiamo il campionato in un torneo territoriale abbassiamo i costi delle trasferte, ma devi alzare i costi perché se cambi il format come fai a pensare di giocare con gente giovane? Questa riforma andrebbe a penalizzare l’impiego dei giovani e la crescita graduale. Perché tutti dovrebbero essere subito competitivi, altrimenti si rischia. E non vedo una proposta economica tale che questo format faccia incassare una somma ai presidenti derivante dai diritti tv tale da indurli a valutarla. E poi una riforma va valutata con tutte le componenti”.