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LE DICHIARAZIONI

Perinetti: “E’ la B più competitiva di sempre, quante deluse. Il Genoa andrà in A”

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Le dichiarazioni rilasciate dal direttore dell’area tecnica del Brescia

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"Il Genoa ha giocatori di grande esperienza, scelta giusta se devi confrontarti con il dovere di tornare subito in Serie A". Lo ha detto Giorgio Perinetti, intervistato ai microfoni de "Il Secolo XIX". Il direttore dell’area tecnica del Brescia sabato sarà al "Ferraris" per la prima volta da avversario dopo l'addio al Genoa nell'estate 2019.

"Il Ferraris è uno stadio esplosivo, che ti trascina ma che è esigente. Servono giocatori in grado di reggere la pressione. E Coda è una garanzia, non ha mai sbagliato un campionato di Serie B. Coda è l’assicurazione sulla Serie A: il Genoa riscuoterà il premio. Non ho dubbi sul fatto che sarà promosso. Adesso c’è una nuova proprietà, dopo la retrocessione è stato fatto un mercato importante e c’è la volontà di tornare subito in A. La rosa del Genoa è forte e Blessin, quando si gira a vedere in panchina, ha a disposizione una miriade di soluzioni diverse. Chi in Serie B ha giocatori come Coda, Strootman, Puscas e Aramu?", ha dichiarato in vista della sfida contro gli uomini di Blessin.

SERIE B -"E’ il campionato più competitivo di sempre. E i club non la stanno vivendo bene: lo testimoniano gli 8 o 9 cambi in panchina. E il numero dei club già delusi si allunga sempre di più: basta guardare a Benevento, Venezia, Pisa, Cagliari. Certo il campionato è lungo e nulla è perduto: come sempre succede, i verdetti si decideranno nelle ultime otto giornate. Il Brescia tra le deluse? Siamo partiti bene, poi a Bari è arrivata una sconfitta che ha rimesso tutto in discussione. Dalla partita della Spezia è iniziato un processo di rinascita, con il Venezia abbiamo subito il pareggio nel finale ma meritavamo di vincere. È una squadra giovane, con le idee di Clotet: prima la salvezza, poi guarderemo oltre".

ALLENATORI STRANIERI IN ITALIA -"Cosa portano di nuovo gli allenatori stranieri? Arrivano nella patria della tattica ma ci portano un modello di lavoro europeo, con ritmi superiori a quelli a cui siamo abituati e nuove idee. Al nostro calcio un po’ troppo speculativo questa contaminazione serve, d’altro canto ci sono già allenatori che propongono un calcio più aggressivo, come Gasperini, Juric, Tudor, Palladino", ha concluso l'ex dirigente del Palermo.

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