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Parma, Di Chiara: “Felice del mio ritorno. Non ci nascondiamo, abbiamo un obiettivo”

Parma
L'ex esterno sinistro della Reggina, Gianluca Di Chiara, si è presentato in conferenza stampa ai microfoni dei cronisti presenti.
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Parola a Gianluca Di Chiara. L’ex esterno sinistro amaranto, svincolatosi dopo il fallimento della Reggina, ha parlato ai microfoni dei giornalisti nel corso della conferenza stampa di presentazione come nuovo giocatore del Parma.

Non erano chiare le sorti della Reggina che ringrazio. Mi ha dato tanto la gente di Reggio e gliene sono grato. Gli auguro di tornare presto nelle categoria che è stata e gli compete. Per la trattativa avevamo parlato, ma finché non si sapeva quello che accadeva non si poteva andare avanti. Quando abbiamo saputo che la Reggina non era iscritta, abbiamo parlato con il direttore, il mister, con la società e ci abbiamo messo due minuti a trovare l’accordo per venire. Avevo tanta voglia di venire, essere un giocatore del Parma è un privilegio. I tifosi nel derby? Sono stato molto contento di andare in panchina, perché ho vissuto il campo che mi mancava. E vedere uno stadio, come quello vissuto nel derby, è stato spettacolare. Mi auguro che i nostri tifosi siano sempre presenti in questa maniera, perché è uno spettacolo sia per noi che per loro. Avere una cornice di pubblico ci darà una grande mano. Con il mister abbiamo parlato negli ultimi giorni, quando si stava capendo di poter trovare questa intesa e che io ero libero. Con il direttore e con il mister questa intesa è stata subito grande. La squadra l’ho vista dalla tivù, ora la vivo sul campo: è una squadra di giocatori forti, di ragazzi giovani con grande potenzialità, e con gente esperta. Non dobbiamo nasconderci, abbiamo un obiettivo, ma la Serie B è complicata. E non è scontata ogni partita, che è a sé. Fare i pronostici, c’è tempo. Pensiamo al Catanzaro e basta".

Il ritorno a Parma? Tornare qui è tornare dove ho iniziato il mio percorso calcistico, da bambino. Nella vita di una persona cambiano tante cose, ora mi ritrovo qui a 30 anni, in un momento importante della mia carriera. Parma non è un Club qualunque, lo dice la storia del Club. Ho incontrato persone come Manzani (Giovanni, segretario sportivo del Settore Giovanile, ndr), è stato bello rivederlo. Sono veramente felice, perché per me esser qui è importante. E ho fatto questa scelta per questo motivo. Il gruppo? Molto affiatato, bravi, mi hanno accolto bene dal primo all’ultimo. E come qualità ci sono giocatori di grande qualità, ma bisogna lavorare e non accontentarsi, partita dopo partita. Non possiamo pensare di fare tutte le partite al 101%, anche io sono arrivato da poco e sono un po’ indietro di condizione. Allenandomi da solo non è facile, sto cominciando a mettere benzina. E questa settimana della sosta sicuramente sarà importante per me per capire a conoscere i compagni, prendere un po’ di forma fisica, perché naturalmente sono un po’ più indietro. Il numero di maglia? Ho sempre avuto il 17, ma era occupato. Per gusto mio personale il numero più vicino era il 77 e ho deciso di prenderlo. Non sono scaramantico“.

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