Rassegna Stampa
La Repubblica: “I rosa in crisi d’identità scivolano in classifica tra flop e interrogativi”
L’articolo pubblicato su La Repubblica fotografa con lucidità la crisi d’identità che sta attraversando il Palermo, una squadra che, dopo un avvio entusiasmante, appare oggi la lontana parente di quella capace di dominare le prime giornate di campionato.
L’interrogativo che riecheggia tra tifosi e addetti ai lavori è uno solo: “Cosa sta succedendo a questo Palermo?” Una domanda che, scrive il quotidiano, racchiude tutta l’incertezza e la precarietà del momento rosanero. I numeri parlano da soli: dalla prima posizione in classifica al quinto posto in coabitazione con il Venezia, e ben sette punti di distacco dal Monza capolista. Tre sconfitte nelle ultime quattro gare e una sola vittoria nelle ultime cinque raccontano il momento più difficile della gestione Filippo Inzaghi.
Il contrasto tra prestazioni esaltanti e crolli improvvisi lascia sconcertati. È difficile credere — osserva l’articolo — che il Palermo capace di travolgere il Pescara con un netto 5-0 sia lo stesso che pochi giorni dopo ha subito una disfatta a Castellammare di Stabia, messo in difficoltà da un diciottenne avversario.
C’è anche il tema del nervosismo, emerso chiaramente nella sfida con la Juve Stabia, dove — al di là delle polemiche arbitrali — la squadra non ha saputo gestire la pressione, proprio in un momento in cui avrebbe potuto cavalcare l’entusiasmo dei 125 anni di storia del club e il sostegno di oltre 30mila tifosi al Barbera.
L’articolo invita a una riflessione profonda: Palermo non può essere una comfort zone per i giocatori, ma deve rappresentare una spinta a meritare il calore e la passione di una piazza unica. Parlare di “pressione ambientale” come giustificazione, scrive il giornalista, è fuorviante: molti dei calciatori attuali hanno già giocato in Serie A e non possono farsi travolgere dal peso delle aspettative.
Sul banco degli imputati rischia di finire Inzaghi, trasformato da simbolo di rinascita in possibile parafulmine. Ma la testata sottolinea che le responsabilità non possono ricadere solo sull’allenatore. Mancano i leader in campo, figure capaci di trascinare il gruppo nei momenti di difficoltà. Gli esempi citati parlano chiaro: Ranocchia, in evidente involuzione e ingenuamente espulso; Palumbo, ancora alla ricerca della giusta posizione; Segre, Brunori e Pierozzi, capaci di brillare con il Pescara e sparire con la Juve Stabia.
In conclusione, La Repubblica evidenzia che solo Inzaghi e lo spogliatoio potranno dare le vere risposte: capire se il Palermo sia stato un bluff, illusorio nelle prime settimane, oppure se abbia davvero la forza di ritrovare la compattezza e la mentalità vincente che lo avevano reso una delle squadre più temibili del campionato. Il tempo, però, stringe: “le altre corrono e il Palermo arranca.”
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