"Ne parlavo poco tempo fa con il mio ex collega Stefan Schwoch: a me, quando giocavo, non venivano mai dati compiti difensivi. Pensavo al massimo a supportare la squadra sulle palle inattive, ma non di più. Invece oggi a un attaccante viene chiesta tutta una serie di cose impensabili in passato". Lo ha detto Denis Godeas, intervistato ai microfoni di "Calcio Casteddu". Fra i temi trattati dall'ex attaccante di Triestina e Palermo anche la corsa per il titolo di capocannoniere della Serie B, che vede attualmente protagonisti Walid Cheddira, Matteo Brunori e Gianluca Lapadula.
LE DICHIARAZIONI
Godeas: “La mia su Cheddira-Brunori-Lapadula. Giovani? Occhio a non fare come Lucca”
"Ci sono davvero pochissime punte di valore, tanto per capirci quelle che ‘rubano l’occhio’. Cheddira, per caratteristiche e rendimento stagionale, lo vedo maggiormente accreditato per vincere il titolo di capocannoniere. Lapadula è un giocatore che ha sempre avuto il gol nel sangue, non lo scopriamo di certo oggi. Brunori ha fatto il suo anche in questa stagione, dopo l’exploit in C della scorsa stagione. Dubito che il primo della classe uscirà da questo terzetto. E anzi, dirò di più. Più di un attaccante baratterebbe volentieri il titolo o qualche gol per poter conquistare la promozione in A con la propria squadra", le sue parole.
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"Se vedo qualche prospetto giovane interessante per il futuro, tra i giocatori offensivi italiani?Ce ne sono diversi, ad esempio Mulattieri del Frosinone. Ma fare previsioni è pericoloso: basti pensare al caso di Lucca nella scorsa stagione. Grandi titoli sui giornali, accostamenti a club di alto livello. Ci vuole tempo, pazienza e soprattutto bisogna confermarsi sul campo con regolarità", ha concluso Godeas.
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