Parola a Giorgio Perinetti. Il direttore sportivo del Brescia è intervenuto ai microfoni di Tmw per analizzare l'esonero di Clotet con il conseguente cambio in panchina che ha portato Aglietti a Brescia. Tra le tante tematiche affrontate l'operato di Leandro Rinaudo a Palermo e il futuro dell'ex rosanero Andrea Belotti. Di seguito, le sue dichiarazioni.
l'intervista
Brescia, Perinetti: “La società e lo choc emotivo. Aglietti? Servono punti”
“Mi è dispiaciuto il distacco da Clotet a cui riconosco onestà professionale e qualità. Nel calcio però i risultati sono la cartina di tornasole, la società quindi ha voluto dare uno choc emotivo cambiando la guida tecnica. Aglietti? Si è presentato con grande entusiasmo. Non essere riuscito a supportare nel migliore dei modi Clotet mi ha portato a fare un passo indietro. Mi è stato chiesto invece di rimanere e quindi cercherò di dare il mio contributo al mister. Aglietti ha pochi giorni per conoscere la squadra. Ha le idee chiare per affrontare la partita. Il Palermo viene da una vittoria importante, ma a noi servono punti".
Su Rinaudo: "L’ho avviato a questa carriera quando Ga lasciato il Vicenza. Gli chiesi di giocare per il Venezia, non fu possibile per vicende burocratiche e così lo feci collaborare con me visto che ambiva a fare il direttore sportivo. No, non lo ritengo un mio allievo: per ambizione e autorità ha più il piglio di un professore che di un allievo”.
Chiosa finale di Giorgio Perinetti sull'ex Palermo Belotti: “Le sue ultime decisioni non mi convincono. Per esempio essere andato alla Roma. Aveva bisogno di una squadra che lo facesse giocare con più continuità per esprimere tutto il suo carattere. Cabral e Jovic hanno un po’ deluso, quindi direi che alla Fiorentina con l’appoggio di Kouamé potrebbe costruire una coppia interessante. Approfitto comunque di questa intervista per fare gli auguri di Natale a tutti i tifosi e le società per cui ho avuto l’onore di collaborare”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA