serie b

Bari, Novakovich: “Qui per dare una mano. Juve Stabia? Mancata fame che serve in B”

Venezia
Le dichiarazioni del nuovo acquisto del Bari, Andrija Novakovich, intervenuto in conferenza stampa.
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Andrija Novakovich si presenta. L'attaccante serbo-americano, già sceso in campo nella partita d'esordio in campionato, persa 1-3 con la Juve Stabia, ha parlato del suo approdo in biancorosso avvenuto nella finestra di mercato ancora in corso. 

"Ringrazio la società, sono contentissimo di essere qui - ha detto Novakovich in conferenza stampa. Sto bene, sono disponibile, poi le scelte le fa il mister. Il mio obiettivo quest'anno è fare il meglio possibile per la società, quindi devo fare goal. Sono uno che vuole far giocare bene la squadra, poi sono un attaccante e cerco di alzare i numeri il più possibile. Cerco di fare sempre il meglio, faccio sempre il massimo per la squadra, cercando di creare più goal possibili. Do sempre il massimo, poi sono sicuro che i goal arriveranno. Da quando sono venuto in Italia ho giocato quasi sempre da prima punta, sia da solo che con un compagno accanto. In Inghilterra e in Olanda ho giocato anche da esterno o sottopunta; secondo me posso fare tutti i ruoli, poi decide il mister. Faccio tutto quello che chiede il mister, può darsi anche che io e Lasagna giocheremo insieme. Abbiamo un buon attacco, dobbiamo essere sul pezzo".Sulla sconfitta di sabato scorso: "Non ci aspettavamo una prestazione così contro la Juve Stabia, ci è mancata la fame che ci vuole in serie B. Abbiamo creato occasioni per fare goal, loro sono Tati bravi a giocare sporco sulle seconde palle. Ci è mancato il gioco sporco, ma lo metteremo a posto nelle prossime partite. Il mister chiede agli attaccanti di muoversi, se uno viene incontro l'altro va in profondità. In serie B molti giocano a uomo, quindi bisogna vincere i duelli e quando hai la palla devi far male. Preferisco qualsiasi soluzione buona per arrivare al goal; se c'è da crossare va bene, ma non sono neanche scarsissimo con la palla ai piedi, anche se sono alto. Non gioco solo di sponda, mi piace puntare e dribblare gli avversari. Faccio quello che mi chiede il mister, provare a far giocare bene la squadra, fare goal e soprattutto fare punti".Sulla trattativa che l'ha portato in biancorosso: "C'erano altre squadre interessate, ma questa per me è sempre stata la piazza più interessante. C'è la tifoseria, una società vera e seria; per noi serbi questo stadio è particolare, perché qui nel '91 la Stella Rossa ha vinto la Champions. Ogni volta che ho giocato qui mi sono venuti i brividi, quindi sono stato contentissimo quando ho ricevuto la chiamata. Non potevo dire no. Io sono figlio di genitori serbi, però sono nato e cresciuto negli Stati Uniti. A 17 anni sono andato in Inghilterra, dove ho iniziato la mia carriera con il Reading. Negli Usa giocavo ma non da professionista, la mia cultura è più serba e ho la sensazione di essere un giocatore europeo. Sono cresciuto guardando calcio, da piccolo seguivo la Premier ma anche la serie A. Nesta mi ha chiamato a Frosinone, sono stato contento perché ho sempre seguito il Milan da bambino; questa chiamata mi ha spinto a venire in Italia. Ho avuto degli infortuni, ma nelle ultime stagioni ho fatto bene, anche se i numeri non dicono questo. Cerco di migliorare sempre".L'attaccante biancorosso conclude: "Il calcio italiano è più difensivo, più chiuso, in Inghilterra si attacca. Il calcio italiano è più compatto, è molto tattico. Mi trovo bene qui, sono contento di esserci. Conoscevo tanti giocatori come Maiello, poi Lulic è uno dei miei migliori amici nel calcio. Tutti mi hanno detto che Bari è una società speciale, non ci devi neanche pensare. La scelta è stata molto facile".

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