Il mondo del calcio in subbuglio.
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Serie A, Spadafora: “Valuterò il protocollo della FIGC. Partite in chiaro? Ecco la mia proposta”
Il ministro per le politiche giovanili e lo sport ha espresso la sua opinione in merito alla ripresa del campionato
Con l'ormai imminente inizio della "fase 2" dell'emergenza Coronavirus, prevista per il 4 maggio, il mondo del calcio sta continuando a confrontarsi circa la possibilità di riprendere i campionati delle varie categorie, al fine di portare a termine la stagione attuale senza la necessità di annullare tutte le competizioni in atto. Dopo la pubblicazione del protocollo da parte della FIGC, si sono rafforzate dunque le due fazioni che da mesi sono scese in campo: una favorevole al ritorno in campo, l'altra contraria a correre un rischio significativo per tutti gli atleti.
Intanto Vincenzo Spadafora ha annunciato che mercoledì incontrerà i vertici della FIGC per verificare la validità del suddetto protocollo, manifestandosi favorevole alla ripartenza del calcio e affrontando anche la tematica legata alla possibilità di trasmettere tutte le gare in chiaro.
Queste le dichiarazioni del ministro per le politiche giovanili e lo sport ai microfoni di RAI 2: "Avrò questo incontro mercoledì con la FIGC che mi presenterà nel dettaglio il protocollo, che riguarda prevalentemente gli allenamenti. Lo valuteremo insieme, ma se vogliamo essere molto chiari io oggi non do assolutamente per certa ne’ la ripresa del campionato ne’ quella degli allenamenti dal 4 maggio. Inevitabilmente il mondo del calcio deve ripartire, speriamo il prima possibile ma nessuna riapertura si può dare per certa se non capiamo che esistono le condizioni nel Paese. Il 4 maggio è il giorno in cui l’Italia comincerà pian piano a ripartire, ma ora dobbiamo capire se il mondo del calcio potrà farlo subito. Valuterò con attenzione la possibilità che possano ricominciare gli allenamenti, ma anche se dovessero riprendere non sarà certa la ripresa delle partite. La Serie A non deve avere questa illusione. Se riprenderà il campionato, stavolta prenderemo seriamente in considerazione questa opportunità di trasmettere le partite in chiaro per garantire a tutti gli italiani la possibilità di vedere i match, proprio per la funzione sociale che ha il calcio. Quando ho provato a fare questa cosa nel periodo di massima emergenza, ho avuto un confronto a dir poco acceso con l’amministratore delegato di Sky e con il presidente della Lega Serie A. E’ un tema molto spinoso: quando il mondo del calcio non vuole decidere per motivi economici dice che e’ il Governo che deve farlo; quando invece il Governo interviene a gamba tesa, il mondo del calcio rivendica autonomia. Bisogna mettere ordine tra società, lega, televisioni e diritti tv".
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