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Serie A, Spadafora risponde a Tommasi: “Nessuna discriminazione, spiego le scelte del Governo”

Il ministro per le politiche giovanili e per lo sport ha risposto al comunicato pubblicato dall'AIC

Mediagol52

La risposta di Vincenzo Spadafora.

Con il nuovo decreto emanato dal Governo italiano, il calcio italiano ha subito un duro colpo: mentre nella "Fase 2" che inizierà il 4 maggio saranno concessi gli allenamenti individuali, diverso sarà il discorso per gli sport di gruppo, cui atleti dovranno aspettare il 18 maggio prima di ritornare di nuovo in campo. Una decisione che ha riscontrato la forte opposizione della Lega Serie A e dell'AIC, che nella serata di oggi ha pubblicato un comunicato esprimendo la delusione per le decisioni prese dal Premier Giuseppe Conte.

Come accaduto ieri sera, anche oggi Vincenzo Spadafora ha espresso la sua opinione in merito alla possibilità di riprendere il campionato di Serie A. Queste le parole del ministro per le politiche giovanili e lo sport durante un video messaggio pubblicato sul suo profilo Facebook:

"La prudenza che stiamo avendo sul calcio è quello che lascia ancora uno spiraglio alla ripresa del campionato. É l'unico appiglio per cercare di riprendere il campionato. L'alternativa è fare come la Francia e dire che il calcio oggi si ferma qui. Tutto dipende dall'evoluzione dell'emergenza sanitaria e dalla nostra capacita di rispettare le regole. Ringrazio il presidente FIGC, Gravina, che oggi ha smentito le illazioni di qualcuno della Lega di Serie A che aveva detto che c'era stata un accordo sulla data di ripresa del campionato. Nulla di più falso, è il solito vizietto di qualche presidente, ma penso davvero di pochi,di mettere in giro menzogne e falsità per fare pressioni sul governo. Lo ribadisco: non hanno capito che l'aria è cambiata, questi metodi non funzionano. E pensiamo che, dal 4 maggio, è tutto finito e possiamo riprendere qualsiasi cosa senza rispettare le regole e prendere tutta una serie di precauzioni, sbagliamo alla grande e rischiamo di ritrovarci in una situazione peggiore di prima. A quel punto non saremmo più in grado di dare gli aiuti che stiamo dando ora, con fatica da parte dello Stato e ancora di più da parte di chi li deve ricevere. Dovremo anche conquistarci queste aperture. Questo virus ci costringe a modalità di vita alle quali non eravamo abituati. Non sarà facile per nessuno, non lo è per i tanti sportivi, non lo è per nessuno. Ma sono convinto che, se lavoriamo bene tutti insieme, riusciremo a riprendere in tutti i settori tutti insieme, potremo tutti essere contenti e dire che siamo usciti da questo incubo, tornando alla nostra attività sportiva per il nostro benessere fisico e psichico".

Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, Spadafora ha poi contattato telefonicamente Damiano Tommasi, presidente dell'AIC, spiegando come "non c'era altra scelta rispetto alla differenziazione nella ripresa degli allenamenti tra sport individuali e sport di squadra. La scelta del Governo è dovuta alle indicazioni stringenti del comitato tecnico-scientifico, secondo il quale gli sport di squadra prevedono lo spostamento di un maggior numero di persone".