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Serie A, Petrachi: “Il sistema calcio italiano è malato. I nostri giovani? Mancini…”

Serie A, Petrachi: “Il sistema calcio italiano è malato. I nostri giovani? Mancini…”

Le parole del ds dei granata in merito alla situazione del calcio italiano

Mediagol52

Le dichiarazioni di Roberto Mancini hanno scosso il mondo della Serie A.

Il c.t. dell'Italia aveva accusato le società italiane di non dar spazio ai giovani del nostro paese, prediligendo l'utilizzo di calciatori provenienti da altri paesi: una denuncia molto decisa che ha aperto una discussione di proporzione nazionale.

Molti personaggi che orbitano intorno al mondo del calcio si sono apertamente schierati dalla sua parte: nella giornata di oggi ad esempio, l'ex presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, aveva appoggiato la presa di posizione dell'ex tecnico dell'Inter, riconfermando l'importanza di inserire delle limitazioni per i giocatori stranieri presenti nei nostri campionati, nel tentativo di risolvere la crisi del nostro calcio e risollevarne così le sorti.

Non mancano però ovviamente le opinioni contrastanti, e questo è il caso di Gianluca Petrachi, ds del Torino, che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni nel corso di un'intervista rilasciata ai microfoni di RMC Sport: "Mancini e le sue parole sui giovani e gli italiani? Non giocava neanche un italiano con lui all’Inter, poteva pensarci prima. Dovremmo ricordarci cosa è successo in passato. Il sistema italiano è malato, vanno messe delle regole e vanno rispettate. Ma il sistema è andato pian piano peggiorando. Ora ci sono troppi politici e pochi che ne sanno di calcio. Se non fai rispettare le regole, il nostro sport non avrà un bel futuro".

In seguito, ha anche commentato l'introduzione delle squadre B, iniziativa alla quale attualmente ha partecipato soltanto la Juventus: "Non sono convinto di questa idea, serve programmare bene e farli crescere in altri campionati competitiviOggi stano facendo scomparire le squadre di LegaPro perché non vengono aiutate. Bisogna aiutarle ad avere finanziamenti per far giocare chi merita e non chi gli fa guadagnare più soldi. Si vede la forma e non si guarda alla sostanza. I giovani non sono messi in condizione di fare campionati competitivi. Il sistema è totalmente sbagliato. Se i vertici non lo capiscono, sarà dura".

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