serie a

Serie A, l’Antitrust avvia le indagini contro Sky e DAZN: l’accusa è di pratiche commerciali scorrette…

Serie A, l’Antitrust avvia le indagini contro Sky e DAZN: l’accusa è di pratiche commerciali scorrette…

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato starebbe indagando sulla acquisizione dei pacchetti da parte delle due piattaforme

Mediagol52

Possibili guai in arrivo per Sky DAZN.

Il servizio di video streaming online fondato da Perform non ha certamente avuto vita facile durante le prime due giornate di Serie A e l'esordio del campionato di Serie B. Moltissimi utenti hanno lamentato e messo alla luce differenti problematiche relative al funzionamento della piattaforma, che sembrano essere di difficile risoluzione.

E per l'azienda con sede nel Regno Unito, i veri problemi potrebbero essere appena iniziati: è di oggi infatti la notizia che alcuni consumatori, adirati dalla pessima qualità del servizio, abbiano presentato i primi esposti alle autorità competenti.

L'Antitrust, Autorità garante della concorrenza e del mercato, non ha atteso molto per far partire le prime indagini. Secondo quanto riportato da Ilmattino.it, sarebbero già stati avviati due procedimenti istruttori per presunte pratiche commerciali scorrette e possibili violazioni dei diritti dei consumatori, da parte di DAZN Sky per la commercializzazione dei pacchetti 2018/2019.

Una notizia che è stata ben accolta da Massimiliano Dona, presidente dell'Unione consumatori, che accusa la LegaCalcio di "aver spacchettato in tre la serie A e di aver impedito la vendita dei 3 pacchetti a un'unica tv", un'operazione che è anche vietata dalle legge.

Secondo l'Antitrust, Sky avrebbe adottato modalità di pubblicizzazione dell'offerta del pacchetto calcio che "in assenza di adeguate informazioni sui limiti dell'offerta relativi alle fasce orarie, potrebbero avere indotto i nuovi clienti ad assumere una decisione commerciale non consapevole". D'altro canto, per i clienti già abbonati al pacchetto calcio, la condotta di Sky "potrebbe presentare profili di aggressività in quanto - a fronte di un significativo ridimensionamento del pacchetto in relazione al numero delle partite trasmesse e in assenza dell'informativa sulla possibilità di recedere dal contratto senza penali, costi di disattivazione e senza la restituzione degli sconti fruiti - il professionista avrebbe indotto tali soggetti a rinnovare l'abbonamento nell'erroneo convincimento che l'offerta non fosse mutata", violando in tal modo l'articolo 65 del Codice del consumo "non avendo acquisito il consenso del consumatore rispetto alla nuova opzione".

Inoltre, per quanto concerne la situazione legata a DAZN, l'istruttoria riguarda "il claim 'quando vuoi, dove vuoi', che farebbe intendere al consumatore di poter utilizzare il servizio ovunque si trovi, omettendo le limitazioni tecniche che potrebbero impedirne o renderne difficoltosa la fruizione. Inoltre, sono sotto indagine anche "i messaggi che indicherebbero la possibilità di poter fruire di un 'mese gratuito' di offerta del servizio 'senza contratto', mentre in realtà il consumatore stipula un contratto per il quale è previsto il rinnovo automatico, con conseguente esigenza di esercitare l’eventuale recesso per non rinnovarlo. L'iscrizione per la fruizione gratuita del primo mese comporta l'automatico addebito dell'importo per i mesi successivi, in quanto il consumatore, creando l'account, darebbe inconsapevolmente il proprio consenso all'abbonamento al servizio, dovendosi attivare per esercitare il recesso e quindi evitare gli addebiti automatici".

Per l'Antitrust, in conclusione, si possono ipotizzare "profili di ingannevolezza" per la fruizione tecnica e di "aggressività", due accuse molto gravi che potrebbero mettere a rischio non soltanto le due aziende, ma anche la possibilità per gli appassionati di calcio, di seguire la prossima stagione di Serie A e di Serie B.