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Sampdoria, Ferrero: “Club non in vendita, ecco la verità su Vialli. Serie B? Mi costerebbe meno, ma…”

Massimo Ferrero

Massimo Ferrero sulle questioni societarie della Sampdoria

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"La Sampdoria non è in vendita".

Spesso esuberante e certamente mai banale Massimo Ferrero, ormai dal 2014 patron della Sampdoria, intervenuto ai microfoni de 'La Repubblica', ha detto la sua sulle vicende che lo avrebbero visto, nel corso degli ultimi mesi, in trattativa per la cessione del club blucerchiato, dopo 6 lunghi anni di presidenza: "Samp in vendita? No. Mi era stata prospettata un’occasione, è andata male non per colpa mia. Prima della trattativa ho proposto a Vialli di entrare nel CdA. Ha detto no. Alla fine: tu fai il presidente, io resto il proprietario. Ha declinato, era già in parola con Gravina. La questione è semplice: subito mi hanno proposto 90 milioni più bonus. Poi, attraverso gli americani, 40 compreso l’aiuto di Garrone. Io sono sceso a 80, a 76 avrei potuto chiudere. Ma non si sono più mossi. Dinan e Knaster? Apprezzabili, ma affaristi. Non do la società a chi non riconosce il giusto valore dei colori più belli del mondo".

Chiarita la situazione societaria, Ferrero si è soffermato sulla ripresa della Serie A, in particolare sulla lotta per la retrocessione che vede coinvolta anche la sua squadra: "Massimo Ferrero non ha paura di un bilancio in rosso e nemmeno di ricominciare a giocare, di lottare per non andare giù, in serie B. Sono un uomo positivo, da un male tiro fuori sempre un bene. Noi e altre 10 squadre non siamo portati per tre gare alla settimana, ma i miei giocatori sono eroi e sono sicuro, soprattutto quelli che hanno contratto il Coronavirus, che usciranno da questa piaga ancora più combattivi. Credo nella loro tenacia e in Ranieri. Il gioco si fa duro, siamo pronti a combattere".

Chiosa finale sulla questione bilancio: "Se il bilancio necessita la permanenza in A? Non lo è perché Ferrero è un poveretto. Non è una questione economica, la B costa meno, non avrei un monte ingaggi da 45 milioni, anche se perdo con i diritti tv. È una questione di principio ed orgoglio. Ho preso la Samp in A, lì deve restare. Da quando sono arrivato la rosa è migliorata molto, la squadra è più forte della sua classifica".