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FRANCK RIBERY

Salernitana, Ribery: “Salvezza, ci credo! Mbappé top, scudetto al Milan. Nicola…”

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Le dichiarazioni dell'asso francese, Franck Ribery, che crede fermamente nella salvezza della Salernitana

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Fuoriclasse pluridecorato con la maglia del Bayern Monaco e della Nazionale francese, oggi pilastro e raggio di luce della Salernitana che sogna ancora l'impresa salvezza. Talento cristallino e sopraffina tecnica individuale, Franck Ribery regala ancora sprazzi d'alta scuola nonostante i suoi trentotto anni già compiuti. Il calciatore a disposizione del nuovo tecnico granata, Davide Nicola, ha concesso un'interessante intervista alla redazione di Sky Sport. 

 

SALVEZZA E FUTURO -"Io ci credo, mancano ancora tante partite e con la mia squadra andrei ovinque. Voglio salvare la Salernitana, per me sarebbe come un trofeo. E se continuiamo così, ce la possiamo fare. Poi non so se smetterò, ma in futuro mi piacerebbe allenare. Vorrei vincesse il Milan per Ibrahimovic, se lo merita. Dusan Vlahovic alla Juventus? Capisco la gente di Firenze, ma dovrebbero ringraziarlo. Io sono innamorato del calcio sin da piccolo sono cresciuto in strada e anche quando dovevo andare a scuola avevo sempre il pallone con me. Per me è una passione, una cosa che ho nel cuore. Questo è qualcosa che non puoi inventare, o ce l'hai o non ce l'hai. Non so sei il prossimo anno smetterò o se vorrò ancora giocare, dipende da come mi sentirò. Per me è importante che la mattina, quando vado a fare l’allenamento, io sia felice.Mi piacerebbe fare l’allenatore. Mi piace molto Carlo Ancelotti, sia come persona, sia il modo in cui pensa e in cui lavora. Mi è piaciuto tanto anche Jupp Heynckes, con il quale nel 2013 abbiamo vinto tutto con il Bayern Monaco".

SCUDETTO E PALLONE D' ORO - Per lo scudetto direi Milan, anche per Ibrahimovic. Lo merita come persona e come giocatore, per quello che ha fatto nella sua carriera. Mi piacerebbe se il Milan vincesse per lui. In Champions vedo il Bayern Monaco, il Liverpool e forse anche il Psg. Dipende solo da loro, hanno squadre forti e grandi giocatori. In questi casi a fare la differenza è il gruppo. Lewandowski per me è al momento l'attaccante numero uno, il più forte del mondo negli ultimi due tre anni. Lavora molto e gli piace aiutare la squadra, questo nei campioni fa la differenza: anche se lui gioca e fa tre gol, pensa subito alla prossima partita. Penso che avrebbe meritato il Pallone d’Oro, anche l’anno prima. Mbappé è il più forte in generale, lui sa di avere grandi qualità ma non si monta la testa. Fa il suo lavoro, gioca, si diverte. Per lui è un piacere e questo è bello quando lo si vede giocare".

VLAHOVIC - "Quando io sono stato a Firenze, per sette mesi ha fatto qualcosa di incredibile. È stato importante per lui capire che deve continuare così, adesso è alla Juve e la Juve è una grande società, una grande squadra con dei grandi giocatori. C’è una pressione più grande. Il consiglio che posso dargli è di non pensare troppo, deve solo continuare a lavorare come sta facendo: ha la giusta mentalità e ha tutte le capacità, è forte. È normale che la gente di Firenze sia arrabbiata con Dusan, ma credo che abbiano capito che è andato via perché il calcio è così. Penso che dovrebbero ringraziarlo per ciò che ha fatto a Firenze".

NICOLA - "Nicola? Di lui mi è piaciuto il discorso che ha fatto prima della partita contro il Milan nello spogliatoio. Quando c’è passione e cuore è così, il suo discorso mi ha toccato: ha parlato ai giocatori come si fa con una famiglia, con un gruppo. Questo mi ha toccato dentro, messaggi così ti danno adrenalina, forza e motivazione"

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