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Perinetti: “Pirlo? Preso per l’Under 23. Conte vinse due volte la B prima della Juventus, la sua Inter top. Prandelli? Dico la mia “

Perinetti: “Pirlo? Preso per l’Under 23. Conte vinse due volte la B prima della Juventus, la sua Inter top. Prandelli? Dico la mia “

L'intervista esclusiva concessa dal ds del Brescia, Giorgio Perinetti, alla redazione di Mediagol.it

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Background professionale e risultati ottenuti lo hanno consacrato tra i dirigenti più esperti e qualificati dell'intero panorama nazionale.

Acume, capacità gestionali, lungimiranza e competenza sul piano tecnico, fanno di Giorgio Perinetti uno dei manager più stimati nell'olimpo del nostro calcio, capace di lasciare il segno, incidere e vincere in piazze blasonate ed importanti, in ogni categoria. L'attuale ds del Brescia, ex Palermo, Venezia, Roma, Napoli e Juventus, tra le altre, ha rilasciato un'interessante intervista sulle tematiche più rilevanti ed attuali legate al campionato di Serie A.

JUVENTUS-PIRLO - "E' chiaro che la stagione di Pirlo va valutata nell'ambito di quello che doveva essere il progetto originario attorno alla sua figura, Pirlo era stato preso per guidare l'Under 23 e doveva crescere nell'orbita Juventus gradatamente, poi è stato improvvisamente buttato nella mischia. Pirlo è stato un campione straordinario, l'allenatore in campo per tanti anni, giocatore di carisma eccezionale. Quindi era un rischio calcolato, però sempre un rischio. Ovviamente, a tutti i livelli, è normale che anche un  ex grande calciatore debba ritrovarsi nel nuovo ruolo. Conte ha fatto benissimo nella Juventus quand'è arrivato, ma aveva già fatto cinque campionati intensi e formativi in Serie B, di cui due vinti, e quindi aveva una struttura di base ed una visione già chiara del suo nuovo lavoro, della sua nuova professione. La dimensione dell'allenatore rispetto a quella del calciatore è molto più ampia. Pirlo è stato un pò frettolosamente gettato nella mischia su una delle panchine più prestigiose su scala internazionale, è normale che qualche problema lo dovesse incontrare e superare. La Juventus poi si trova in un momento un pò di transizione, tra giovani acquistati forti ma con ampi margini di miglioramento  come Chiesa, Kulusevski e altri. Integrarli alla perfezione con i big cardine del nucleo bianconero, fisiologicamente un po' provati da una carriera lunga e vincente, non è esercizio semplice.  Quindi la Juve dovrà fare delle scelte, più nette, più mirate nella prossima stagione e ovviamente prendere atto che insieme ai giocatori che hanno dato ampia prova di rendimento importante, c'è qualcuno che magari non è da Juventus o almeno non  da Juventus che vuole vincere la Champions League. CR7 e Dybala? Sono due campioni assoluti, però nonostante siano campioni e possano fornire a livello individuale delle prestazioni straordinarie, mi pare che non riescono a completarsi, a sopportarsi o a integrarsi nell'impianto di gioco collettivo nel modo migliore, quindi anche lì la scelta da parte della dirigenza in chiave futura dovrebbe essere coraggiosa e netta".

INTER DI CONTE - "Conte, per l'ennesima volta, arriva in un posto e dà subito solidità, concretezza e risultati. Praticamente l'Inter due anni fa ha faticato ad arrivare quarta, con una vittoria soffertissima contro l'Empoli, stacciatissima dalla zona scudetto. Con Conte alla guida,  l'anno scorso, per tutta una prima fase del campionato la compagine nerazzurra è riuscita a stare vicina alla Juventus, poi c'è stato il Covid, la sospensione che ha un pò rivoluzionato equilibri, dinamiche e valori. Però, abbiamo da subito visto un'Inter già più concreta, più portata a colmare il gap con la Juventus. C'è stata anche una finale, comunque persa contro il Siviglia, in Europa League e quindi un segno forte e tangibile  di ciò che Conte stava costruendo all'Inter. Quest'anno le cose sono migliorate ancora, ha apportato delle modifiche tattiche, ha recuperato dei giocatori che sembravano non propriamente idonei al suo sistema di gioco, creando una squadra vera, che si sta giocando fino in fondo tutte le sue carte, con grande possibilità di vincere il titolo. E' chiaro che c'è ancora un Milan che non demorde, brillante, un Milan che adesso non ha  neanche le coppe, come l'inter, quindi assisteremo a un finale di campionato sicuramente avvincente e scoppiettante. La Juventus, con la sconfitta in casa col Benevento, si è allontanata ancora di più dal vertice. La compagine bianconera è anche un gruppo meno entusiasta rispetto al Milan. Sarà una lotta tra le due compagini milanesi fino alla fine, però i nerazzurri hanno un vantaggio importante sul piano numerico e l'Inter può tornare a vincere finalmente uno scudetto. Conte, se dovesse vincere il titolo anche quest'anno con l'Inter, centrerebbe il quinto scudetto nelle ultime sette stagioni. Un dato piuttosto eloquente sulla sua statura di allenatore"

L'ADDIO ALLA FIORENTINA DI PRANDELLI - "Credo che quando una persona non  si ritiene nelle condizioni di dare professionalmente e psicologicamente il massimo si dovrebbe avere sempre questo coraggio. La determinazione mostrata da Cesare nell'ammetterlo, quindi nel farsi da parte, costituisce na prova di onestà e trasparenza che può giovare alla squadra, all'ambiente ed anche alla classifica. Prandelli è tornato al grande calcio in Serie A, proprio con il sottoscritto  sulla panchina del Genoa e abbiamo avuto un campionato soffertissimo, conquistando la salvezza all'ultimo minuto. Poi è entrato a Firenze, lui è un inguaribile innamorato di Firenze e non avrebbe di certo mai detto di no alla chiamata della Fiorentina. Il campionato quest'anno per la salvezza è serrato, pressante e complicatissimo e le vittorie di Spezia e Benevento, cioè di neopromosse che si battono come leoni, l'ardore e la caparbietà dello stesso Crotone che non molla nonostante una classifica più compromessa,  sono tutti fattori che innalzano la quota salvezza incredibilmente. Quindi se un uomo non ha uno stato d'animo sereno per comunicare e trasmettere tranquillità ai propri giocatori, impegnati in una lotta salvezza così spietata, è onorevole e dignitoso che Prandelli abbia fatto un passo indietro, ritenendosi impossibilitato a dare qualcosa in più a una squadra che è in difficoltà".

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