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Lecce, Meluso: “Subito trovato l’accordo per gli stipendi. Dovremo convivere con il virus. Sulla Serie C”

Mauro Meluso, direttore sportivo del Lecce, dopo la decisione del Consiglio Federale

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"Credo che questo virus sia qualcosa con cui dovremo convivere".

Mauro Meluso, ds del Lecce, ha parlato ai microfoni di TuttoMercatoWeb, esprimendosi sulla decisione del Consiglio Federale di riprendere Serie A, B e C: "Ci sarà un meccanismo per cui la stagione 2019/2020 alla data in cui si finirà il campionato. Quindi si cercherà anche di prolungare i prestiti. E di salvaguardare i calciatori in scadenza di contratto. C’è una serie di cose  forse un po’ borderline. Pur di aiutare il sistema di cui facciamo parte ci metteremo a disposizione cercando di concludere il campionato. Alcune criticità si stanno risolvendo, ora dovranno essere affrontate le altre problematiche. Mi fa piacere che ci sia una specificazione che in caso di nuovo stop si procederà al nuovo format oppure si prenderà in esame il merito sportivo i cui criteri sarebbero affidabili. Stipendi? Abbiamo trovato l’accordo subito. Un segnale di compattezza, ma c’è voluto davvero poco”.

MERCATO - "Giocare a mercato aperto non mi piace. In questa fase non immagino nessuna data, navighiamo a vista. Ma non per volontà nostra. È il momento che lo impone? Finendo ad agosto, è evidente che ci sarà bisogno di un po’ di tempo. Oggi è tutto stravolto. Può darsi che il mercato rimanga aperto per lungo tempo oppure un mese, dipenderà dalle esigenze del momento. Generalmente il mercato lungo non mi piace, ma in questo caso lo terrei aperto da settembre a gennaio. Se una società è in difficoltà una delle fonti primarie è proprio il calciomercato. Non mi piace, ma è giusto tenere conto del momento”.

SERIE C - "Dovremo sforzarci di fare delle prove e studiare situazioni alternative. Il calcio rimane sempre uno sport di contatto. Il protocollo per la Serie C è particolarmente dispendioso, non si può pensare di fare tamponi con una grande frequenza. I costi sarebbero alti. La A può sopportarli, la C no. La Serie C è stata la mia casa per tanto tempo, per fare andare avanti il calcio in quelle categorie bisogna assumersi un minimo rischio. Ma ovviamente c’è un Comitato Tecnico Scientifico a cui fare riferimento. Se la curva dei contagi restasse alta potrebbe essere un problema...”.