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Italia, Lippi: “Tavecchio non ha una buona memoria, non ho scelto io Ventura. Ecco com’è andata…”

Italia, Lippi: “Tavecchio non ha una buona memoria, non ho scelto io Ventura. Ecco com’è andata…”

L'ex c.t. della nazionale azzurra ha smentito le voci secondo le quali la scelta di Ventura sia stata opera sua

Mediagol77

Le dimissioni di Carlo Tavecchio hanno alzato un grande polverone.

Le ultime dichiarazioni dell'ormai ex presidente federale erano rivolte a Marcello Lippi, accusato di aver scelto in prima persona l'ex tecnico della nazionale Giampiero Ventura. Queste le parole dell'ex commissario tecnico dell'Italia campione del mondo, ai microfoni di Sky Sport.

Sono rientrato dalla Cina da due giorni, avevo altre cose a cui pensare ma ho seguito la partita. Sono rimasto molto dispiaciuto, soprattutto vedere grandi campioni, che avevano regalato ai tifosi grandi gioie, uscire così. Ma non è questo che mi è dispiaciuto. Non si parla che di me in questi giorni. Tavecchio non ha una buona memoria. Vi dico come sono andate le cose: è tutto vero quello che ha detto ieri Malagò tranne una cosa. Io non ho scelto Ventura. Io sono andato a cena a casa di Malagò con Tavecchio, eravamo noi tre. Mi è stata offerto di diventare direttore tecnico, supervisore. A dire il vero. Tavecchio diceva che mi dovevo occupare dall’Under 21 in giù ma io volevo occuparmi anche di quella Maggiore. Abbiamo convenuto così. Dicendo che io avrei iniziato a parlare con alcuni allenatori per decidere. E ho parlato con tre persone: Ventura, Montella e Gasperini. Poi ho detto a Tavecchio le mie impressioni dai colloqui e gli ho detto i pregi e difetti di ognuno. Quindi mi ha chiesto chi volevo e gli ho detto che doveva scegliere lui. Allora lui ha scelto Ventura per una questione di esperienza e saggezza. Abbiamo firmato un pre-contratto. Tavecchio ha detto che l’ho scelto io l’allenatore, ma non è così. Bastava che lui si ricordasse che un anno prima aveva firmato il nuovo statuto dei procuratori che prevedeva che un procuratore imparentato con qualcuno in Federazione non potesse ricoprire alcun ruolo. Io ovviamente non potevo andare da mio figlio a togliergli il lavoro. Io sono stato direttore tecnico per venti giorni perché nessuno si ricordava, nessuno compreso Tavecchio, di aver firmato questa nuova clausola di questo statuto. Avevo anche firmato anche un pre-contratto. Tutto è uscito il giorno prima della presentazione. Dopo non ho più sentito nessuno dopo dalla Federazione. Né Uva né Tavecchio. Sono in Cina e penso alle mie cose. Ripeto: io non ho scelto alcun allenatori. Ho solo riportato quello che avevo dedotto dai miei colloqui. Quando è stato scelto Ventura non era contrario nessuno. Se serve un direttore generale? Non c’è mai astata una figura che potesse parlare di calcio con il ct. Magari una figura di questo tipo potrebbe essere utile. Io con Malagò? Ho un contratto con la Federazione cinese fino al 2018 e probabilmente rinnovo fino al 2022. Mi pare che esista una clausola nello statuto della Federazione che, avendo un parente, non posso lavorare in Federazione: eppure vedo tanti altri parenti che lavorano nel mondo del calcio… Non vedo come potrei farlo ora visto che non l’ho fatto prima. Il mio consiglio è quello che emerge da tutti: il problema del ct è l’ultimo, serve riorganizzare una Federazione che si occupi di calcio. Questa è la cosa più importante. Uno come Ancelotti ha bisogno meno di altri di consigli, visto la sua esperienza. In Federazione serve gente che sappia occuparsi di calcio. Non voglio dire chi io porterei come ct, ma Ancelotti sarebbe il massimo che ora c’è a disposizione. Io mi auguro possa diventarlo, è il migliore in questo momento.