Parla Lilian Thuram.
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Inter-Napoli, Thuram si schiera con Koulibaly: “Il razzismo porta violenza, il calcio dovrebbe fare di più…”
Anche l'ex difensore francese, Lilian Thuram, è sceso in campo contro il razzismo
Anche l'ex difensore francese, che nella sua carriera ha indossato le maglie di Juventus e Barcellona, è sceso in campo per dire no al dilagante fenomeno del razzismo: le offese, i cori e gli ululati contro Kalidou Koulibaly a San Siro durante Inter-Napoli, hanno riaperto una piaga che da anni continua a macchiare il mondo del calcio.
Thuram, intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ha invitato le istituzioni a prendere posizione per combattere e porre fine ad ogni forma di razzismo e violenza: "Il calcio dovrebbe fare di più, è troppo timido, in tanti hanno paura a farsi sentire e a impegnarsi. Invece il movimento dovrebbe sfruttare molto di più l’enorme cassa di risonanza e le proprie capacità di comunicazione. Il calcio è in grado di parlare a tantissime persone. E il discorso razzista va bloccato a tutti i costi perché è estremamente pericoloso: sbocca sempre nella violenza, sempre. È un discorso di morte. Perché è un discorso che dice: «Lui non è come noi. Noi siamo migliori. Noi siamo legittimati, lui no». Ed è facile arrivare a pensare che l’altro possa essere addirittura eliminato. Il calcio non può restare a guardare, a far finta di niente quando il razzismo attecchisce negli stadi".
"Le cose migliorano, è innegabile - ha continuato -. C’è meno razzismo di prima. In Italia mi sono trovato subito molto bene, amo profondamente il vostro Paese e perciò non mi piace la piega che hanno preso le cose. Nel calcio c’è un aspetto fondamentale: allo stadio è sempre una minoranza a manifestarsi in maniera becera. La maggioranza non segue certi comportamenti, e in gran parte dei casi li disapprova. Però la tendenza è sempre quella di dar risalto ai violenti, anche perché gli altri restano in silenzio. Bisogna che le persone positive si facciano sentire, vanno incitate a prendere posizione altrimenti non resta che il rumore dei violenti e finiamo per credere che ci siano solo loro, che quello sia il pensiero dominante e che non si possa far nulla per fermarlo e combatterlo - ha concluso Thuram - ".
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