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Coronavirus, Tommasi contro la Lega: “Taglio stipendi una follia, giocatori disposti a trattare”

Il presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, Damiano Tommasi, ha parlato della scelta della Lega di tagliare gli stipendi dei calciatori

Mediagol52

L'ira di Damiano Tommasi.

Mentre l'emergenza Coronavirus continua a dilagare in tutto il mondo impegnando costantemente medici, infermieri e forze dell'ordine, gli organi principali del calcio italiano stanno discutendo le possibili ipotesi prese in considerazione per portate a termine l'attuale stagione di Serie A e anche di tutte le altre categorie minori: attualmente, l'unica scelta percorribile sembra essere quella di attendere l'evoluzione della lotta contro il COVID-19, per capire quando sarà sicuro riportare i giocatori in campo senza mettere a rischio la loro salute.

In queste ultime settimane i presidenti dei vari club stavano inoltre iniziando a considerare la possibilità di ridurre gli stipendi dei calciatori, al fine di evitare il collasso del proprio bilancio dal momento che attualmente le entrate sono praticamente pari a 0. Una scelta che per primi avevano preso i giocatori della Juventus, i quali avevano comunicato alla società l'intenzione di ridurre i propri stipendi per i prossimi tre mesi. Nella giornata odierna la Lega ha infatti comunicato ufficialmente il taglio degli stipendi dei calciatori, definendo le linee guida per mettere in atto tale decisione.

Una decisione che non è stata accettata da Damiano Tommasi, presidente dell'AIC, che ai microfoni di ANSA si è apertamente schierato contro la decisione della Lega A: "Se le società di Serie A si devono trovare in assemblea per dire che non pagheranno gli stipendi, quando in realtà a tu per tu con i giocatori i singoli club stanno cercando accordi di buon senso, è molto preoccupante. Come ha detto Messi, non riesco a capire la logica imprenditoriale alla base di questo comportamento: mettere in cattiva luce i giocatori, principali protagonisti dello spettacolo, quando tutti o quasi stanno già discutendo con i club come uscire insieme da questa crisi. Mi pare una follia".