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Brescia, Tonali: “Giocheremo solo se e quando sarà possibile. Taglio stipendi? Ciascuno faccia la sua parte”. E sul futuro…

Le parole del gioiellino del Brescia, Sandro Tonali, relative al suo presente e ai suoi obiettivi futuri

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Sandro Tonali si racconta a 360°.

Mentre la Lega si interroga sulle modalità con cui concludere la stagione 2019/20, i club di Serie A, si schierano sul ritorno in campo delle squadre. Tra le società ad avere espresso maggiori perplessità c'è, di certo, il Brescia: una delle città maggiormente colpite dal Coronavirus. A ribadire la posizione del club è il gioiellino delle Rondinelle, Sandro Tonali, durante un'intervista concessa ai microfoni del "Corriere della Sera".

“Stagione conclusa? Sto con il Presidente. Giocheremo solo se e quando sarà davvero possibile, non un giorno prima. Si è giocato anche troppo, prima di interrompere. Ricordo l’atmosfera surreale della partita contro il Sassuolo, l’ultima. Non aveva senso. Qui parliamo di morti, di ospedali, di salute. Il pallone è una festa. Io posso anche essere pronto a giocare, ma la gente lo è? Festeggiare per un gol? Arrabbiarsi per una sconfitta? Con quello che sta succedendo? Non scherziamo. La mia famiglia è a Lodi, io vivo a Brescia. Non vedo il mio papà e la mia mamma da due mesi. Il calcio è una cosa, la vita vera un’altra. E lo dice uno per il quale il calcio è tutto, un sogno che si sta avverando”.

 “Io non voglio nessun regalo - ha continuato il giocatore - siamo dove siamo perché ce lo meritiamo. Ma la salute viene prima di tutto. Quando si potrà giocare, giocheremo. A porte chiuse, se così si deciderà. Ma, vedrete, sarà un altro Brescia. Perché giocheremo anche per chi sta soffrendo, per chi ha perso un nonno o un papà, per chi allo stadio non ci sarà. Daremo quello che non siamo riusciti a dare fin qui. Perché solo chi vive a Brescia o Bergamo sa quello che stiamo passando. È come la guerra. Da fuori forse non si può capire. Ma credo che tutti usciremo migliori da questa emergenza mondiale”.

Inevitabile la parentesi relativa al futuro e al taglio degli stipendi ai calciatori: “Ognuno deve fare la sua parte. Al futuro non ci penso, non m’importa, non ora. E non lo dico così, per sviare. A me interessa chiudere al meglio la stagione, perché sento di avere ancora molto da dare al Brescia e a Brescia, che ha creduto in me. Poi, vedremo”.