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Il Palermo di Ballardini vola La scommessa vinta di Maurizio Zamparini

di Basilio Milatos Chissà se la conosce Maurizio Zamparini l’espressione palermitana “manciarisi ‘na fedda i’ carne”. Probabilmente si, perché – si sa -.

Mediagol8

di Basilio Milatos Chissà se la conosce Maurizio Zamparini l’espressione palermitana “manciarisi ‘na fedda i’ carne”. Probabilmente si, perché – si sa - lui è ormai palermitano di adozione. Per coloro i quali non hanno avuto dalla sorte in dono il destino di nascere nel capoluogo della Trinacria, l’espressione, a cui una traduzione letterale in italiano non rende dovuta giustizia, indica lo speciale piacere – appunto - di mangiarsi una bella fetta di carne, magari ostentando una espressione beata e sorniona, alla faccia di chi ti aveva deriso o osteggiato, nel preciso momento in cui alla fine i fatti hanno dato torto a quelli e ragione a te. Insomma, la metafora di una gustosa rivalsa. Eh si, perché… vuoi vedere che quella vecchia volpe di Zamparini ci ha preso anche stavolta? Alla notizia dell’esonero di Colantuono, mezza Italia calcistica lo ha criticato, l’altra mezza ha liquidato la notizia con ironia, quasi con irriverente sarcasmo. Perché alle sue tante cacciate di allenatori siamo abituati, ma il fatto che stavolta sia accaduto dopo una sola giornata di campionato aveva spiazzato tutti e dato fiato ai suoi detrattori. Persino a Palermo c’erano forti perplessità, legate anche a un mercato che non aveva suscitato grandi consensi. Eppure Zamparini diceva: “state tranquilli, la squadra è forte e verrà fuori. E il mio Palermo più forte di sempre”. Alzi la mano chi, a questa affermazione, non ha storto il naso, nutrendo perlomeno qualche consistente dubbio. Da quel momento non sono passati anni, ma solo una ventina di giorni. Eppure, quel Palermo pressoché inguardabile di Udine, quel Palermo che si era fatto eliminare dalla Tim Cup da una squadra di serie c, quel Palermo in cui molti giocatori erano irriconoscibili, ebbene, quello stesso Palermo oggi vola. Lo stesso possiamo dire dei calciatori, naturalmente, perché salvo la partenza di Jankovic e gli arrivi di Succi e del giovane Mchedlidze, gli uomini sono quelli, ma il loro condottiero è cambiato, ed evidentemente l’arrivo di Davide Ballardini ha cambiato tutto: alcune posizioni in campo, alcuni atteggiamenti e soprattutto la testa degli interpreti. Lasciamo stare la classifica, guardarla potrebbe generare mal di testa, senso di vuoto vertigini, scompensi di pressione. Terzo posto dietro Inter e Juve? Alla terza giornata non significa niente, lo sappiamo tutti, inutile esaltarsi. Anche se… a guardarla, a leggerla bene, a vedere chi sta dietro i rosanero, beh, non neghiamolo, un sottile piacere lo si avverte. Se e quanto durerà è un altro discorso, ma non ha importanza oggi, del resto c’è già una partita durissima mercoledì a Napoli e ci saranno tante occasioni nel breve e medio termine per avere altre risposte importanti sul valore di questa squadra. Quello che ha importanza, oggi, è che la gente allo stadio è tornata a divertirsi, ieri uscendo dal Barbera in mezzo alla folla che defluiva si potevano notare sulla facce dei tifosi sorrisi e commenti felici, di grande apprezzamento non solo per le vittorie, ma per il gioco e lo spirito con cui la squadra le ottiene; quello che ha importanza, oggi, è che si stanno vincendo – clamorosamente - le scommesse su certi giocatori della “vecchia guardia” rimasti a Palermo non con la completa convinzione di tutti. Sono questi giocatori il più grande acquisto del “nuovo” Palermo. A metà ripresa, ieri, all’ennesima giocata deliziosa di Fabio Enrique Simplicio, con dribbling e tunnel sul malcapitato avversario, dalla gradinata improvvisamente si è alzato, spontaneo e intenso, un coro per lui che si è immediatamente propagato per gli altri settori dello stadio. Lo stesso era accaduto in precedenza per Edinson Cavani, e alla partita precedente per Mark Bresciano. Quelli scesi in campo sono gli stessi giocatori di inizio stagione o sono i fratelli gemelli sbarcati dalla luna? No, sono proprio loro, perché – come detto dal presidente Zamparini e dall’ex Biava - si sapeva perfettamente che Bresciano e Simplicio sono elementi di assoluto livello, li aspettavamo. Quello che ha importanza, oggi, è la crescita, anche questa per certi versi clamorosa tanto è stata repentina, di alcuni tra i giocatori arrivati quest’anno, che alle prime apparizioni avevano tutt’altro che entusiasmato: Cesare Bovo ha svolto con sontuosa eleganza il suo mestiere di difensore e si è pure concesso il lusso di un goal da urlo con un destro ciclonico da fuori area. Moris Carrozzieri dal canto suo, se continua così, si avvia a diventare uno degli idoli del Barbera: ieri ha svettato su ogni pallone che passasse dalle sue parti e la sua grinta, a tratti, ha letteralmente esaltato il pubblico. Come sostengono tutti nello staff del Palermo, bisogna vivere alla giornata, partita dopo partita, e non porsi obiettivi precisi, almeno per il momento. Continuare a crescere e a lavorare con entusiasmo. Divertirsi apprendendo in ogni allenamento, secondo il “verbo” di Ballardini. Intanto però è giusto prendere atto che il vento è cambiato a Palermo, e rendere atto al presidente di avere compiuto una scelta forte, mettendoci con onestà la faccia in prima persona, quando disse, il giorno dell’esonero: “è una decisione solo mia, me ne assumo tutta la responsabilità”. I fatti gli stanno dando ragione. Questa squadra non ha ancora avuto Igor Budan e intanto aspettiamo il ritorno di Miccoli, che invece ha già dimostrato cosa può dare. E se per caso Zamparini avesse ragione anche per quell’altra faccenda lì, quella del suo “Palermo più forte”?!