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Le dichiarazioni

Dal Pino: “Disservizi DAZN? Inaccettabile, Lega parte passiva. Aspettiamo correttivi”

Dal Pino: “Disservizi DAZN? Inaccettabile, Lega parte passiva. Aspettiamo correttivi”

Il presidente della Lega Serie A: "DAZN? inaccettabile quello che stiamo vedendo, o abbiamo detto al loro AD e aspettiamo i loro correttivi"

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La Superlega, la crisi del calcio causata dalla pandemia e la questione relativa ai disservizi DAZN. Sono diversi i temi affrontati dal presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, intervenuto ai microfoni di Radio Deejay. 

“Credo ne usciremo, quest'anno è stato estremamente difficile: siamo finiti a prendere direzioni diverse rispetto alle idee iniziale. E' estremamente attrattivo come campionato il nostro, è arrivato un fondo straniero per il Genoa: abbiamo 8 proprietari stranieri. Abbiamo enormi potenzialità, dipende dai club e da noi dare l'impulso forte che ha caratterizzato la mentalità degli scorsi mesi, il cui impulso perso dalla pandemia”, ha dichiarato il vicepresidente vicario della FIGC sulla crisi del calcio italiano.

Dazn? Tutti gli studi che il nostro gruppo ha commissionato in relazione alla potenzialità di trasmissione evidenziavano la possibilità di trasmettere senza problemi: criticare è facile, l’unico tema è che siamo solo su una piattaforma. I diritti tv sono una materia complessa, ci sono regole per la vendita. Ci sono stati dei player che hanno fatto offerte, Dazn ha vinto: bisogna dare il tempo per regolarsi, ma la Lega non sta a guardare. Per noi è inaccettabile quello che stiamo vedendo, lo abbiamo detto al loro AD e aspettiamo i loro correttivi. Le prime giornate sono state complicate, l’ultima ha dato problemi e la Lega è parte passiva: possiamo solo protestare con Dazn e chiedere che vengano introdotti strumenti di controllo”, ha concluso Dal Pino.

Sulla Superlega: “Sono rimaste tre squadre con un pensiero che le unisce per trovare meccanismi di stabilità finanziaria. Bisogna prendere quello che è successo come un malessere che evidenzia che qualcosa non va: bisogna ascoltarlo e costruire qualcosa a livello Uefa per far sì che le squadre trovino percorsi che diano stabilità. Non tutto va valutato come negativo".