"Domenico Berardi domani sarà disponibile e questa è una bella notizia". Lo ha detto Alessio Dionisi, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Verona, in programma venerdì 1 settembre alla ore 18:30 al Mapei Stadium. "Ripartiamo con ancora più ottimismo, vuoi anche per la prestazione fatta a Napoli. Non possiamo dimenticarci che abbiamo giocato contro la squadra più accreditata per vincere lo Scudetto e abbiamo giocato in 10 nel secondo tempo. I ragazzi hanno fatto bene considerando le difficoltà. Ripartiamo da questo, dal rientro di Berardi, dal minutaggio di alcuni giocatori arrivati da pochissimo, sapendo che domani è una partita importante. E' solo la terza, ma è una partita importante", ha dichiarato il tecnico del Sassuolo.
SASSUOLO
Sassuolo-Verona, Dionisi: “Torna Berardi, potrebbe giocare dal 1′. Lopez e Defrel…”
CRESCERE - "Dobbiamo crescere. Domani dobbiamo fare di più. Abbiamo creato meno di quello che è consuetudine per noi, fermo restando che dobbiamo lavorare in maniera diversa perché abbiamo cambiato qualcosa. Affrontiamo una squadra che ha finito bene e ha iniziato bene, mi sembra che abbiano cambiato poco nell'idea, magari una fase attendista diversa rispetto a prima, con la palla sono molto verticali, cosa che li contraddistingueva già in passato. Quindi è un avversario che ci metterà della pressione, ma al tempo stesso abbiamo più qualità di loro. Stiamo crescendo perché l'atteggiamento di chi è arrivato è propositivo, di chi è rimasto è positivo. Si sta creando un gruppo ed è normale che poi la consapevolezza si alimenta dalle prestazioni e dai risultati. In questo momento veniamo da due sconfitte e non possiamo essere troppo consapevoli ma io lo sono, mi hanno sempre insegnato che dopo la nebbia arriva il sole. Bisogna avere la pazienza".
SU BERARDI -"Berardi può giocare dal 1' minuto? Potrebbe partire dall'inizio. Se la squadra avversaria ci vuole affrontare in parità numerica noi dobbiamo sfruttare questa cosa perché abbiamo un potenziale importante in avanti. Se sono stato più psicologo o allenatore con Berardi? Con Domenico credo che ormai il rapporto sia buono, credo che lui si fidi di me e io mi fido di Domenico persona. Abbiamo parlato abbastanza in questo periodo, fermo restando che è un ragazzo e un giocatore maturo, non devo dargli tante spiegazioni. Sicuro la parte psicologia ha una certa valenza, non solo per lui. Quanto ho avuto paura di perdere Berardi? Lavoro in una società che si pone degli obiettivi e tra questi c'è la valorizzazione dei giocatori insieme alla permanenza in Serie A. Domenico fa la differenza dentro il sistema di gioco e lo valorizza: è un giocatore che sposta. Non nascondo che si pensa sempre ad un'alternativa ad un giocatore se dovesse andare via. Se non succede ben venga, ma se succede un allenatore deve accettare".
MERCATO -"Finalmente giocheremo con il mercato chiuso e io ho chiesto alla società di non parlare di mercato con me perché oggi non mi interessa niente. Quanto ci ha condizionato il mercato aperto? Le operazioni maggiori le fanno i grandi club ma paradossalmente condiziona più un club come il nostro. Ogni sessione di mercato successiva mi sembra più stressante e complicata della precedente e non gioviamo di questo momento. Questo è un problema che hanno tutti, ma non è semplice per la nostra realtà gestire questo momento dove tanti hanno piacere a chiacchierare dei nostri giocatori. Un po' potrebbe destabilizzare. Del mercato chiuso ne trarremo beneficio, spero già domani".
DA CONSIGLI A FERRARI -"I cambi ovviamente portano delle cose e ne tolgono altre, soprattutto togliendo un po' di esperienza ma non è quello il caso. Consigli perché ha finito da titolare e ha ricominciato da titolare, con lui le cose erano chiare, si è alzato il livello della competizione con Cragno. Ferrari ha chiesto di andare via, era una gestione particolare, ma rimarrà. Tutti lo rispettano e sono contento che possa dare il suo contributo. Berardi è un caso diverso, ma è normale che tutto questo può destabilizzare. Mi sembra di trovare un alibi dietro queste cose, dobbiamo imparare a convivere e a gestire questi momenti. Ma la responsabilità nel bene e nel male è degli interpreti, dell'allenatore e delle società".
MODULO -"4-3-3? Il nostro obiettivo è essere meno leggibili, è normale che non ci lavoriamo da tanto, con alcuni da pochissimo. Boloca e Thorstvedt si sono allenati poco in preparazione, Obiang ancora si sta allenando in parte con la squadra, Racic è arrivato da poco. Parlo dei centrocampisti perché è lì che stiamo cambiando qualcosa. Bajrami va a ricercare altre posizioni, Matheus Henrique può giocare nella posizione di Bajrami ma lo fa con le sue caratteristiche. L'obiettivo è dare più linee di passaggio possibile con la palla e coprire più ampiezza senza palla. Dipende poi dall'avversario, sappiamo che loro hanno più fisicità rispetto a noi, ma già con l'Atalanta che ha un'idea di gioco simile ma non uguale, abbiamo fatto bene e mi aspetto una prestazione simile. Rispetto del Verona sì, fermo restando che noi in campo ci dobbiamo riconoscere cercando di limitare gli avversari".
DA DEFREL A MAXIME LOPEZ -"Come sta Defrel? Purtroppo domani non ci sarà ma rientrerà dopo la sosta. Quanto sono arrabbiato con Maxime Lopez? Ha fatto un errore molto importante per un giocatore della sua caratura e della sua personalità. Poi quello che ci siamo detti preferisco non dirvelo. Chi mi ha colpito dei nuovi arrivati? Pedersen è un giocatore già pronto e infatti appena c'è stato il bisogno è entrato. E' arrivato già pronto dal punto di vista fisico, poi è normale che lo si mette dentro sfruttando le sue qualità per velocizzare il suo inserimento. A oggi, a parte Vina, non abbiamo altri terzini sinistri e come ho già fatto potrebbe scalare un terzino destro a sinistra, ci permette di fare altre cose perché per certi aspetti mi incuriosiscono e il terzino ha la possibilità di dribblare dentro ma al tempo stesso non riesci a sfruttare l'ampiezza. Ci lavoriamo. Un allenatore deve essere contento di quello che ha, sono contento di quello che ho".
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