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Sassuolo, Carnevali tuona: “Spadafora? Mai visto in Lega, sue parole scorrette”

REGGIO NELL'EMILIA, ITALY - OCTOBER 20:  Giovanni Carnevali of US Sassuolo speaks with Veronica Squinzi prior to the Serie A match between US Sassuolo and FC Internazionale at Mapei Stadium - Citta del Tricolore on October 20, 2019 in Reggio nell'Emilia, Italy  (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Le parole dell'ad del Sassuolo, Giovanni Carnevali, relative alle recenti dichiarazioni rilasciate dal Ministro Spadafora

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Giovanni Carnevali tuona contro il Ministro Spadafora.

Bloccare le competizioni sportive di ogni ordine e grado compresi tutti gli allenamenti per tutto il mese di aprile: è questa l'intenzione del Ministro dello sport Giovanni Carnevali che, nei giorni scorsi, aveva commentato con toni duri l'ipotesi di riprendere i campionati il prossimo 3 maggio.“Riprendere le partite il 3 maggio è irrealistico. Le squadre di Serie A hanno già sbagliato quando era il momento di fermarsi, devono capire che nulla sarà più come prima. Domani proporrò di prorogare per tutto aprile il blocco delle competizioni sportive di ogni ordine e grado. Ed estenderò la misura agli allenamenti, sono state le parole del Ministro dello Sport. Dichiarazioni commentate da diversi personaggi inerenti il mondo del calcio, tra questi anche l'ad del Sassuolo Giovanni Carnevali intervenuto ai microfoni della "Rai".

"Il calcio è una delle industrie più importanti del nostro paese, non è giusto far apparire i calciatori come personaggi che curano solo i propri interessi e non pensano ad altro - le parole dell'amministratore delegato del Sassuolo a Rai Sport - questo è un modo di comunicare scorretto. Spadafora non lo abbiamo mai sentito e visto in Lega, deve considerare situazioni che forse non conosce. Non chiediamo aiuti economici, ma il calcio è un fenomeno sociale da portare avanti. E questa pandemia può gettarlo in totale difficoltà". 

Il dirigente si è poi espresso sulla ripresa del campionato: "Noi come club abbiamo sempre portato avanti una linea ben precisa, ovvero portare a termine la stagione. Tuttavia l'aspetto della salute è il primo da valutare. Se ci dovessero essere le condizioni giuste per tornare ad allenarsi, allora credo sia giusto per tutti finire la Serie A, anche al costo di giocare fino ai primi di luglio senza però danneggiare l'annata successiva. Abbiamo capito che dobbiamo cercare di essere uniti, anche se ci sono 20 società diverse e quindi non è semplice".