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SERIE A

Sampdoria-Sassuolo, Dionisi: “Peccato, con Berardi siamo più consapevoli. Rinnovo…”

Sassuolo
Le dichiarazioni di Alessio Dionisi al termine del match tra Sampdoria e Sassuolo, valido per la 37a giornata di Serie A
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Alessio Dionisi, tecnico del Sassuolo, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport al seguito del pareggio esterno contro la Sampdoria di Dejan Stankovic. Di seguito, le parole dell'allenatore neroverde.

Sampdoria-Sassuolo 2-2: in gol Berardi e Gabbiadini. Erlic regala il pari a Stankovic

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"È un peccato, la partita di oggi rispecchia l'ultimo periodo: creiamo occasioni e le creiamo anche agli altri. Per come era iniziata, siamo stati bravi a riprenderla, ma poi siamo stati dei polli a non vincerla. Sulle palle inattive siamo precari, ci siamo fatti gol da soli... Se fai due gol, sbagli il 3-1, il 4-1, il 5-1... Devi fare il mea culpa se due gol non bastano".

La consapevolezza del Sassuolo è quella che ha Berardi? "Noi dobbiamo guardare a noi e sapere da dove siamo partiti. Con Berardi in campo la squadra è più consapevole, è il nostro top player, lo dimostra ogni domenica, determiniamo quando ha la palla, non averlo avuto per 16 partite sono tante, quasi il 40%. Vuol dire che i ragazzi hanno fatto tanto. Se la palla ce l'ha lui creiamo, sennò facciamo un po' fatica. Con un po' di qualità in più davanti e più attenzione dietro, eravamo a 47 punti".

Firma il rinnovo? "Si sta andando avanti, si sta parlando. Mi piacerebbe pensare ad un progetto, sono ambizioso anche io. Parlo di questo... Voglio sapere di crescere, per me è il secondo anno, ma è come se fosse il primo perché abbiamo cambiato 3 giocatori davanti e ne abbiamo presi 3 che sapevamo avessero bisogno di un po' di tempo".

Questa stagione è meglio della scorsa? "Sinceramente sì. Il peccato è solo aver tirato tanto per rosicchiare qualche posizione e questo non ci ha permesso di goderci l'ultimo periodo. Abbiamo perso Laurentié, oggi non c'era Frattesi... Quando rincorri e ti manca chi ha qualità negli ultimi 16 metri è normale fare un po' di fatica. Sono contento: abbiamo perso diversi calciatori per periodi lunghi".

La costruzione dal basso è utile? "Io ci credo da sempre. Cerco di trasmetterlo, a loro era abbastanza semplice perché era un must di De Zerbi. Abbiamo qualità, poca fisicità, malgrado nei centrali sia il contrario. Per me i giocatori devono riconoscere le situazioni: se si può giocare si deve fare sempre. È normale però che è difficilmente spiegabile la leggerezza di oggi. Noi siamo ben riconoscibili, devo sostenere i ragazzi anche quando sbagliano, ma io voglio che siano loro a riconoscere le situazioni. Per me il must è giocare, non la costruzione dal basso".

Quanto è contento Romagna di essere tornato in campo dopo tantissimo tempo? "Speravo di fare prima il 3-1. Se lo avessimo fatto, sarebbe entrato anche prima. Sta bene, vuole giocare, ma mancava da 3 anni... È tornato ad essere un calciatore, questa è una bella notizia. La cornice di pubblico, malgrado il campionato della Sampdoria, e l'ingresso di Romagna sono le due cose più belle di questa partita. La Sampdoria ha dato un bel messaggio al mondo del calcio. Non eravamo abituati a vedere una squadra che viene sostenuto quando è ultima ed ha rischiato di perdere con un punteggio più ampio. Giusto anche l'applauso a Quagliarella, giusto il tributo. Ammetto che ero un po' scocciato perché volevo il recupero (ride, ndr)".

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