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Salernitana-Sassuolo, Ballardini: “Gara importante, ma non decisiva. Defrel ok”

Sassuolo-Udinese
Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico neroverde alla vigilia della sfida in programma venerdì sera all'Arechi.
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"È una partita importante, certamente non decisiva". Lo ha detto Davide Ballardini, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Salernitana, in programma venerdì sera allo Stadio "Arechi". "Per me fino ad oggi abbiamo fatto 4 punti in 4 partite e più o meno sono questi i punti che meritiamo, quindi da qui in avanti dovremo fare ancora meglio. Pensiamo alla partita, a chi andiamo ad affrontare: una squadra molto pericolosa. Vorranno far vedere, soprattutto davanti ai propri tifosi, che sono ragazzi seri, che ci tengono, ed è giusto così", ha proseguito il tecnico del Sassuolo, reduce dal pareggio per 1-1 ottenuto contro l'Udinese.

GIOCO E PERICOLOSITA' - "Per me sono sempre importanti due cose: il gioco e la pericolosità, l'equilibrio e la compattezza con la palla e senza. Gioco per essere pericoloso, ma al contempo voglio essere comunque ben messo in campo anche se perdo palla. E' chiaro che quando gli altri hanno il possesso io ho bisogno di avere tutti i miei compagni vicino, se non dietro la linea della palla, attenti e bravi. Contro l'Udinese siamo stati bravi per lunghi tratti perché abbiamo concesso poco o nulla agli avversari. C'è un però: quelle 3-4 situazioni dove l'Udinese è stata pericolosa, lo è stata perché noi non eravamo messi bene in campo. E l'Udinese se non sei messo bene in campo batte la Juve, la Lazio, il Bologna. Ad inizio stagione tutti pensavate che la Salernitana avesse fatto un salto di qualità facendo una campagna acquisti di un certo rilievo, si pensava che loro volessero fare un salto di qualità, a conferma che il nostro campionato è terribile".

SU DEFREL -"Defrel sarà ancora titolare? Defrel sta bene. Ha qualità, è intelligente, sa muoversi con la palla e senza, non lo scopro di certo io. Oltre a Berardi, non passa giorno che non lo ricordiamo, c'è Pedersen assente. Domenico e Pedersen non sono convocati, tutti gli altri sì. Matheus Henrique? La fiducia te la dà la prestazione, come vivi la settimana, se ti alleni bene, se c'è una buona armonia tra compagni. La fiducia viene nel lavoro quotidiano. Non abbiamo avuto tutta la settimana a disposizione. Martedì chi ha giocato ha fatto defaticante, mercoledì ci siamo allenati ma ancora per alcuni è stato un giorno di recupero perché la partita ti lascia delle tossine. La settimana ti scandisce meglio l'allenamento e le proposte d'allenamento. Penso non cambi tanto, perché sia noi che loro abbiamo giocato lunedì".

PAURA -"Avere timore non va poi così male, perché ti fa essere concentrato, ancor più serio. Noi contro l'Udinese abbiamo fatto una buona partita. Il timore, il rispetto che abbiamo avuto per l'Udinese era giusto averlo, come è giusto averlo per la Salernitana perché sono squadre molto ben attrezzate, magari diverse per caratteristiche. Non dico che tu debba essere terrorizzato, ma hai il dovere di essere attento, serio e concentrato perché vai ad affrontare una squadra che ti andrà a mettere in difficoltà. Mi piacerebbe vedere un Sassuolo concentrato, forte, chiaro, attento, solido, compatto in fase difensiva, molto dentro la partita sempre. Questo è quello che vogliamo accada, poi non sempre succede. Prima del nostro arrivo il Sassuolo in 11 partite ha fatto 4 punti".

DIFESA E TREQUARTI -"Noi abbiamo cinque centrali a disposizione: Erlic, Kumbulla, Ruan Tressoldi, Ferrari e Viti. Il Sassuolo ha una fisionomia chiara, io a parte col Genoa ho sempre giocato con la difesa a 4. Chiaramente ci sono dei momenti dove vedi che puoi giocare in un altro modo. Nella costruzione della squadra manca un doppio a sinistra perché c'è solo Doig, e a Roma abbiamo adattato Viti che ha fatto anche una bella partita; non bisogna fare confusione, anzi, bisogna essere molto chiari e rispettosi per esaltare le qualità dei giocatori che abbiamo a disposizione. Io ho sempre giocato col trequartista, a Cagliari, Palermo, Genoa, o comunque con un centrocampista offensivo. Per me il centrocampista offensivo attacca, accompagna, e in fase difensiva soprattutto è un giocatore generoso, sempre presente, con grande senso tattico e grande qualità con la palla tra i piedi. Ecco perché ha giocato Henrique. Thorstvedt ha altre qualità, Bajrami è generoso e ha qualità con la palla ma in quel ruolo lì mi serve un centrocampista offensivo, perché poi noi sugli esterni abbiamo giocatori che sono portati a fare la fase offensiva, anche se bisogna riconoscere che si spendono molto anche in fase difensiva".

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