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LE DICHIARAZIONI

Salernitana, De Sanctis: “Salvezza? Alziamo l’asticella. Sento il rumore dei nemici”

Salernitana
Le dichiarazioni rilasciate in conferenza dal direttore sportivo della Salernitana

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"Ringrazio chi ha lavorato in questi due mesi con il sottoscritto, al mio fianco ho Giulio Migliaccio che è coordinatore dell'area tecnica e il dottor Loschiavo che cura l'area scout. Senza dimenticare il segretario Dibrogni, il team manager Salvatore Avallone, ma anche Gabriella Borgia e tanti altri professionisti che operano nell'ombra ma danno comunque un contributo fondamentale. La mole di lavoro è stata enorme, da solo non avrei fatto nulla e dico grazie". Ha esordito così Morgan De Sanctis, intervenuto questa mattina in conferenza stampa. Il direttore sportivo della Salernitana ha stilato un bilancio personale in merito alla sessione estiva di calciomercato appena conclusa.

PIATEK -"Sin dal primo giorno ho condiviso il progetto tecnico con l'allenatore. Nella precedente conferenza stampa ho detto che avrei preso giocatori alle condizioni giuste e al momento giusto. Sin da subito avremmo voluto chiudere la trattativa con questi presupposti, ma ad inizio mercato ovviamente non era possibile ed occorreva pazienza. Abbiamo considerato tantissime opportunità, abbiamo dato fastidio a molti club. Siamo consapevoli di avere a disposizione un parco attaccanti completo, che può darci tante soluzioni e soddisfazioni. Già nelle prime partite si è capito che il tema tattico è diverso da quello della passata stagione, indubbiamente è aumentata la qualità della rosa e questo ci permette di proporre un certo tipo di calcio. Non vogliamo una manovra condizionata da un tema unico, ma da un fraseggio palla a terra tenendo sempre conto del valore e delle peculiarità dell'avversario. Di base agiremo sempre con il 3-5-2, poi sta al mister decidere se apportare delle modifiche. Piatek è il calciatore giusto per la Salernitana, siamo felici di averlo a disposizione", le sue parole.

LE CRITICHE -"Zero alibi. E aggiungo: profondo senso di responsabilità. Non dobbiamo nasconderci: rispetto al primo luglio abbiamo una rosa di qualità, sia negli undici che scendono costantemente in campo, sia nelle cosiddette alternative. Vogliamo essere competitivi ogni domenica, contro tutti e su tutti i campi. Le critiche? Raramente parlo di me stesso, non mi piace e nella mia carriera ho sempre ragionato in ottica di collettivo nell'interesse del club e della squadra. Penso sia normale lo scetticismo della piazza, sono un direttore sportivo giovane. Certo, ho fatto un percorso calcistico che non può essere sottovalutato e che non hanno molti professionisti. Sono in pochi, ad esempio, a parlare quattro lingue. Sono stato aziendalista, da sempre. Vado avanti con convinzione e consapevolezza, mi reputo una persona seria capace di accettare l'umore popolare. Io non vengo da un altro mondo, ho fatto il calciatore in posti dove c'è tanta pressione e so cosa vuol dire. Anche quando fai le cose buone, ti criticano perchè vogliono la perfezione. Le critiche giuste servono a crescere, non mi lasciano indifferente e mi danno stimoli giusti. E poi alle spalle avevo un presidente che ha manifestato da subito la volontà di investire. E io mi sono messo a disposizione. I tifosi, che ci seguono e ci danno forza, hanno piena libertà di esprimere le proprie opinioni e dobbiamo accettarlo".

GLI INVESTIMENTI - "Abbiamo speso meno di 44 milioni di euro, poi bisogna fare un bilancio tra entrate ed uscite. Quindici operazioni in entrata: sei in Italia e nove all'estero. Anche se Piatek va considerato un "italiano" a tutti gli effetti, data la sua conoscenza del campionato. Abbiamo confermato anche otto calciatori reduci dalla seconda parte della precedente stagione, un valore che andava riconosciuto a chi era stato bravissimo lo scorso anno e potrà dare un contributo importante anche quest'anno. Oltre agli innesti, vorrei ricordare che abbiamo risolto due questioni delicatissime come quelle di Lassana Coulibaly e Bohinen. Sono state trattative e operazioni tra le più importanti della sessione estiva del mercato".

MONTE INGAGGI -"Abbassare il monte ingaggi cedendo oltre venti calciatori è uno dei miei meriti principali? Abbiamo contato ventidue operazioni in uscita, tra rescissioni, prestiti e partenze a titolo definitivo. Non mi aspettavo tutte queste difficoltà, devo essere sincero. Ma era necessario lavorare molto anche in questa direzione. E' evidente si sia creato un profondo dislivello tra la Salernitana di prima e quella di oggi, un merito che va attribuito al presidente. Era legittimo che un calciatore volesse giocarsi le proprie carte per restare a Salerno, ma abbiamo preso gente veramente forte e ci siamo mossi di conseguenza. Non sempre è stato semplice trovare una soluzione condivisa, ho dovuto faticare. Voglio lanciare un messaggio all'ambiente e alla tifoseria: da 5 anni opero nella direzione sportiva, ma c'è una sproporzione tra diritti contrattuali e doveri. Su questa base di dislivello si creano meccanismi pesanti da sopportare per le società di calcio e chi ci rimette è sempre il presidente. Ricatto? La usate voi questa espressione. L'atleta che firma un contratto si tutela e ne ha tutto il diritto, ma quando viene meno la consapevolezza individuale di agenti e calciatori si vede in una sola direzione e questo non va bene. Alla fine abbiamo chiuso queste 22 operazioni in uscita, è un grande risultato e abbiamo abbassato il monte ingaggi".

OBIETTIVI -"Non fisserei un obiettivo numerico e "ufficiale". Siamo nella condizione di andare su tutti i campi e di esprimerci con un certo tipo di potenziale. Andare a Udine e a Bologna tenendo testa ad avversari abituati alla categoria, con una rosa che oggi ha fuori 4-5 giocatori importanti, non è roba da poco. A tratti li abbiamo messi veramente in difficoltà. E' vero, dichiarai a luglio che volevo salvarmi anche alla penultima giornata. Ora dobbiamo ricontestualizzare. E' necessario che ognuno di noi acquisisca consapevolezza, inizia la parte più bella per un direttore sportivo e voglio godermela. Devo gestire il quotidiano, curare il rapporto con i calciatori. Non voglio fissare un obiettivo finale. Mi preoccupo di alzare l'asticella domenica dopo domenica. Per valori economici e tecnici immaginiamo di poterci distaccare da alcune squadre, ha ragione il presidente quando dice che non vuol sentir parlare di retrocessione".

BILANCIO -"A sinistra secondo me siamo abbastanza coperti. C'è Bradaric. Mazzocchi può essere performante anche a sinistra. Stesso discorso per Candreva, con caratteristiche più offensive. E poi c'è Vilhena che, nella sua carriera, ha fatto anche il terzino. Questa è una stagione particolare. Squalifiche, infortuni e indisponibilità comporteranno una selezione naturale, oltre che tecnica. Quanto al centrocampista, Maggiore sta crescendo in quella posizione e col mister abbiamo fatto tanti ragionamenti. Noi vogliamo proteggere un giocatore importante come Bohinen. Nicola sta provando tante soluzioni, non dimenticherei Kastanos e Capezzi. Un vice a tutti gli effetti non c'è, ma ci sono equilibri di rosa da gestire. Dal 14 novembre il mercato ripartirà".

I RIFIUTI -"Fino a inizio agosto c'erano stati tanti rifiuti? Ho avuto delle difficoltà all'inizio, è evidente e non ha senso nasconderci. Eravamo visti come il brutto anatroccolo, ma sapevamo che potevamo ambire ad essere un cigno. Non tutti se ne accorgevano. Per questo ringrazio Lovato. Firmando con la Salernitana a inizio luglio ha dato una grossa spinta al mercato italiano, al nostro in particolare. Con Bradaric abbiamo alzato ulteriormente l'asticella. Ma il duo Vilhena-Candreva è stato determinante. Parliamo di gente che gode di tantissima credibilità a livello nazionale. Tanta gente ha cambiato idea su di noi. La Salernitana viene ormai vista diversamente, io lo sento il rumore dei nemici. Siamo consapevoli ci siano società più consolidate che garantiscono, sulla carta, un progetto più sicuro. Ma ci siamo collocati in un'area di competitività alta, vincendo duelli e sfide di mercato. E' normale che, per le operazioni più importanti, fosse necessario attendere gli ultimi giorni. Un giocatore che non ottiene quello che immagina accetta poi volentieri Salerno quando vede che partiamo bene e stiamo facendo le cose in un certo modo".

CLAUSOLE - "Ci sono clausole nel contratto di Lassana Coulibaly? No, non ci sono più clausole. E colgo l'occasione per fare una precisazione: molti agenti mi hanno manifestato soddisfazione, stanno capendo che c'è un progetto serio e che la società ha voglia di consolidarsi. Non prendi 9 calciatori su 15 di proprietà se non hai credibilità. Il nostro lavoro ha un valore che è stato riconosciuto e siamo felici. I procuratori si rapportavano alla Salernitana con rispetto, possiamo essere per tanti una opportunità unica. La puntualità nei pagamenti è un parametro essenziale, ma stanno imparando a riconoscere anche e soprattutto il progetto e la forza di un presidente che, detto con franchezza, ha stupito anche me per investimenti, entusiasmo e ambizione".

MODELLO ATALANTA -"Le idee sono chiare, prenderemo altri calciatori e faremo operazioni seguendo il modello Atalanta. Non è immaginabile che, in ogni sessione di mercato, Iervolino debba spendere milioni e milioni di euro. Noi siamo qui perchè la Salernitana deve diventare un modello di calcio sostenibile. E' vero che i risultati sportivi sono quelli che determinano, ma il direttore sportivo ha l'obbligo di essere continuamente operativo e non trascurare alcun dettaglio guardando sempre in prospettiva futura con mentalità aziendalistica".

I SINGOLI -"Gyomber rinnova? Chi suda la maglia e si mostra all'altezza viene sempre fortemente preso in considerazione dal presidente. Come nasce l'affare Dia? Tra i calciatori che sono arrivati è quello che ho dovuto marcare più stretto. Quando ci poniamo obiettivi vogliamo raggiungerli a tutti i costi, senza prostituirci. Perchè rappresentiamo un club importante ed è necessario mantenere dignità. Quando corteggi una bella donna, sai perfettamente che occorrono tempo e pazienza. Posso dire scherzosamente che ho fatto l'abbonamento ad un albergo di Valencia pur di prenderlo e fare un salto di qualità. Quando potremo vedere Piatek in campo? E' sempre stato nella rosa dell'Hertha Berlino. Lo staff tecnico sta valutando la sua condizione fisica, sta bene e può essere a disposizione già per la prossima partita contro l'Empoli. E' chiaro che viene da un percorso di inattività agonistica rispetto agli altri ragazzi della rosa. Rimpianto Rovella? Non mi aspettavo si accasasse l'ultimo giorno. Ma ho capito da subito dove sarebbe andato", ha concluso.

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