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Salernitana, a tutto Ribery: “Qui come a casa, si vive di calcio. Futuro? Dico tutto”

Ribery

Le dichiarazioni dell'asso francese, Franck Ribery, a pochi giorni dalla sfida decisiva per la salvezza in Serie A, in programma all'Arechi contro l'Udinese

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Finale di stagione incalzante per la Salernitana che, da ultima della classe con una miracolosa scalata in classifica, con l'avvento in panchina di Davide Nicola e le intuizioni di mercato di Walter Sabatini, polo dirigenziale di assoluto livello e dal background di spessore, è riuscita nell'impresa di guadagnare un margine di +2 sul Cagliari, terzultimo in graduatoria, ad una giornata dal termine del campionato di Serie A. Ai microfoni di DAZN, nel corso del format d'approfondimento calcistico "Linea Diletta" con Diletta Leotta, l'asso francese Franck Ribery ha rilasciato una lunga intervista, a pochi giorni dalla sfida decisiva per la salvezza della Salernitana impegnata all’Arechi contro l’Udinese che potrebbe far raggiungere alla squadra campana un traguardo che solo poche settimane fa sembrava lontano anni luce.

SALERNITANA -"Dopo 20 anni di carriera qualche acciacco si sente. Ho corso tanto, ho viaggiato tanto, ho giocato tante partite. Ma la fame, la mentalità e la passione rimangono: quelle o ce le hai o non ce le hai. È vero che oggi non vado più veloce come quando ero giovane. Però la mentalità resta. Salerno è una bella città, qui si vive per il calcio. Prima di venire qua ho cercato informazioni sulla Salernitana e sulla città perchè non ne sapevo molto. Poi, quando sono arrivato, il calore della gente mi ha ricordato la Francia. Anche da noi le persone vivono per il calcio, vivono per la loro passione. E anch’io sono così e per questo motivo sono venuto qua. Anche se ho vinto tutto nella mia vita e ho 39 anni, mi sento ancora un bambino: mi piace il calcio e vivo per quello. L’Arechi è un po’ speciale. Non è uno stadio troppo grande, ma si fa sentire: ti dà qualcosa di diverso rispetto a tanti grandi stadi che ho conosciuto nella mia carriera".

FUTURO -"Mi piacerebbe fare l’allenatore un giorno. Per ora non ci penso ancora perché voglio giocare, mi sento bene. Non so ancora cosa farò il prossimo anno, ma finché potrò dare qualcosa ai tifosi continuerò a giocare. Però il ruolo dell’allenatore mi piace, amo stare vicino ai giocatori come ho fatto un po’ negli ultimi 5-6 anni, soprattutto qui alla Salernitana ma anche a Firenze".

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