Due a zero. E' questo il risultato finale maturato questo pomeriggio a San Siro. Una vittoria, quella conquistata dall'Inter di Simone Inzaghi contro la Salernitana, ottenuta grazie alle reti messe a segno da Lautaro Martinez e Nicolò Barella. Intervenuto in conferenza stampa al termine della gara valevole per la decima giornata del campionato di Serie A, il tecnico Davide Nicola ha analizzato la prestazione offerta dalla sua squadra contro la compagine nerazzurra.
LE DICHIARAZIONI
Inter-Salernitana 2-0, Nicola: “Loro molto forti, dobbiamo essere più strafottenti”
"La sensazione è quella di avere incontrato una squadra dai valori importanti. La Salernitana non è venuta qua per timbrare il cartellino, ma abbiamo provato a crederci fino alla fine. L'unico appunto è quello della lettura, del tardivo riposizionamento su una giocata che conoscevamo. Se avessimo tenuto la partita fino all'ultimo sull'1-0 potevamo sperare. Però ho visto una squadra che ha cercato di togliere profondità all'Inter. Il gol ci ha portato ad alzare il baricentro, non abbiamo mai spesso di ripartire. Possiamo diventare più abili a sfruttare certe situazioni, però la partita mi ha soddisfatto. Lotta salvezza? Noi pensiamo a giocare e a fare punti, in questo momento non credo sia utile fare ragionamenti di questo tipo. Dobbiamo continuare a crescere", le sue parole.
SINGOLI - "Non mi è dispiaciuto Vilhena nella posizione di mediano, credo che l'ingresso di Valencia come mezzala, che poi diventava terzo attaccante aggiunto, abbia dato una spinta in più. Peccato per Lovato, l'abbiamo perso ieri sera per problemi gastrointestinali: prima o poi finirà il suo calvario. E credo che il ritorno di Bohinen sarà molto importante. Perché Vilhena playmaker e non Kastanos? Vilhena non credo l'abbia mai fatto, è più portato a girare. Invece in quella posizione bisogna avere un giocatore più portato a rimanere. Vilhena l'abbiamo sfruttato poco, a me non è dispiaciuto in quella posizione, anche perché è la prima volta che la interpretava. Daniliuc male in uscita? Sono d'accordo, ha tardato la visione dell'uscita. Noi chiediamo ai giocatori di prendersi la responsabilità di giocare e devono provarci loro in prima persona. Dobbiamo capire quando è il momento di puntare l'avversario e quando invece è il momento di favorire il giro palla. È un 2001, facciamolo crescere. Credo che aver giocato in un contesto del genere sia stato molto utile. Pirola? È alla seconda da titolare, bisogna accettare determinati errori. E' importante la voglia di imparare, i 2001 e i 2002 sono giocatori che consideriamo ancora giovani, anche Lovato è un 2000. Sono giovani, ma già in grado di giocare in Serie A".
SCATTO E CATTIVERIA - "E' mancato lo scatto? Ci abbiamo provato passando a tre, ma io credo che nel nostro modo di giocare hai più calciatori che stazionano, ma non sempre i due mediani riescono a partecipare al gioco. Se hai due mezze ali di qualità hai modo di offendere maggiormente. Non abbiamo mai smesso di provarci, è altrettanto vero che non siamo stati efficaci. Ma l'avversario di oggi non era facile da affrontare. Questo dimostra che non dobbiamo seguire solo il risultato, ma anche la crescita del gruppo. Sul secondo gol non siamo stati abbastanza bravi. Abbiamo incontrato una squadra molto forte. Noi possiamo migliorare molto, non siamo una squadra poco cattiva, ma dobbiamo diventare più strafottenti in certi momenti della partita. Cosa che ti riesce quando hai un avversario diverso. Anche giocare in uno stadio così fa crescere. Possiamo fare meglio a livello di aggressività, ma la squadra ha tenuto molto bene il campo", ha concluso Nicola.
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