La corsa scudetto nel campionato di Serie A in corso di svolgimento, il suo rapporto, umano e professionale, con Palermo ed il Palermo, le storture e le incongruenze che avversano il sistema calcio in Italia. L'agente FIFA, Ninni Imborgia, affronta e sviluppa altre tematiche di interesse ed attualità a margine dell'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it


L'INTERVISTA
Imborgia: “Napoli, genio Spalletti. Milan ok, la Juventus c’è. Palermo mio rimpianto”
L'intervista esclusiva concessa dall'agente di Lorenzo Lucca, Ninni Imborgia, alla redazione di Mediagol.it
Intervista realizzata da Leandro Ficarra
SERIE A -"Il livello è salito, è salito anche in serie B, la qualità del gioco è più importante, c'è molto più equilibrio, guarda il Venezia che vince con la Fiorentina. C'è molto più equilibrio, ci sono molti giovani allenatori che hanno rimodernato il gioco e le scelte. E' difficile dire chi arriva davanti, è veramente molto complicato. Certo è che l'organico del Napoli è un organico importante, Spalletti, e credo di non sbagliarmi, è l'allenatore più geniale che abbiamo in Italia. Il Milan con il lavoro della società e di Pioli, durante la settimana è in continua crescita. L'inter ha perso giocatori importanti, quindi è un gradino più ma attenzione, no è che è una squadra di gente mediocre, non è semplicemente quella dell'anno scorso. Poi dopo c'è Max Allegri che è quello che ha più esperienza di tutti e alla fine a forza di 1-0 e a non pigliare tiri in porta, non sarà la cosa più bella del mondo però, leggevo oggi, quarantaquattro volte su oltre centocinquanta partite ha vinto 1-0 è questo è un significato, quindi attenti alla Juventus che secondo me, magari non vincerà lo scudetto ma è una delle candidate concrete. Sarri-Lazio e Mourinho-Roma? Esprimono un calcio brillante tutte e due, la Roma l'ho vista l'altra sera a Torino e non meritava di perdere. Se fanno gol su rigore, probabilmente la partita la pareggiano poi la possono anche vincere. Sono due squadre che esprimono rispetto al passato esprimono un calcio più brillante. Già la Lazio con Inzaghi era più propositiva ma adesso è ancora più divertente. Secondo me le prime cinque o sei, ci metterei anche la Fiorentina, non per lo scudetto ma per qualità di gioco, a Firenze possono andare a perdere tutti e la Fiorentina può andare a vincere in qualsiasi campo. Al Napoli quest'anno, vedo che c'è qualcosa di diverso e non sono le otto vittorie consecutive, vedo che c'è qualcosa di diverso. credo che qualcosa può capitare".
PALERMO E SISTEMA CALCIO -"Il Palermo è l'unico vero grande rimpianto della mia vita professionale e sportiva, perché sia da calciatore che anche dopo, quando mi sono messo a fare altro, non sono mai stato candidato sul piano professionale. Questo un pò mi ha infastidito negli anni passati, adesso non più, perché sono arrivato ad un equilibrio tale che cerco di farmi una ragione di tutto, però è un grande rimpianto. C'è tempo? Adesso sono io che ho fatto finire il tempo, ho fatto altre scelte e non c'ho ormai né voglia né pazienza e qui non c'entra il Palermo, è un discorso generale. Io di sopportare tutti gli scienziati che stanno nel mondo del pallone adesso che dopo due minuti sanno tutto, non c'ho più voglia. Una delle grandi difficoltà che oggi ci sono rispetto al passato sono i presidenti e gli amministratori delegati. I presidenti dopo due anni che sono al vertice di un club credono di sapere tutto ed avere congnizione di causa sul piano tecnico, gli amministratori delegati fanno talvolta proprio le formazioni si addentrano su disquisizioni tecniche, si confrontano con gli allenatori. Oggi il calcio italiano è questo qua e se noi non smettiamo di fare confusione nei ruoli, dove chi si deve occupare di una cosa ne fa un'altra, quello step più importante che dobbiamo fare, facciamo fatica a farlo. Oggi ancora leggevo una notizia, la FIFA sta provando a mettere dei paletti, condizionando l'operato e legando il ruolo dei procuratori, Ma il lavoro degli agenti è così importante, remunerato e centrale nel calcio perché i procuratori parlano ed interagiscono direttamente con i presidenti. Gli interlocutori più importanti sono i proprietari, quindi alla fine l'agente diventa centrale nell'operatività di una società. Si parla sempre di Mino Raiola, è semplice: Il Milan non fa più operazioni con Raiola ed abbiamo risolto il problema. Non dico che è giusto, ma tu non puoi condannare Raiola perché porta via Donnarumma dal Milan e poi ci fai delle operazioni quindici giorni dopo, lo trovo un controsenso. Faccio un esempio: Imborgia ha costretto il Palermo a vendere Lucca, ovviuamente non è così, ma il Palermo con Imborgia, se così fosse, non dovrebbe farci più nulla in futuro ed invece non è così. C'è una gran confusione nei ruoli e questa gran confusione porta a questa poca linearità. In Germania non si lamenta nessuno, così come in Inghilterra, tutti vanno nella giusta direzione. in Inghilterra comanda l'allenatore e decide lui, non è che decide l'amministratore delegato".
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