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Roma, torna a brillare la stella di Pastore: “Vi svelo come sono rinato, Fonseca la chiave. Parigi, Zaniolo e il gol più bello…”

Dopo un lungo periodo di eclissi calcistica, torna a splendere il talento di Javier Pastore: l'ex Palermo ha trovato continuità e qualità di rendimento con la gestione tecnica di Paulo Fonseca. La sua Roma...

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Dopo una lunga fase in chiaroscuro, tra infortuni, prestazioni opache e scarso impiego da parte del tecnico di turno, Javier Pastore  è tornato a recitare un ruolo da protagonista. Approdato in Europa grazie all'inimitabile fiuto dell'ex direttore sportivo di Palermo e Roma, Walter Sabatini, El Flaco si è ben presto consacrato in maglia rosanero come uno dei maggiori talenti di prospettiva del panorama calcistico internazionale. Un biennio di magie, orpelli e numeri di sublime lignaggio sotto il profilo tecnico e balistico, Pastore era la stella più fulgida di un Palermo che vinceva e stupiva in Italia ed in Europa. Il passaggio al Psg per una cifra record, insieme all'amico e compagno in rosanero, Salvatore Sirigu, la Ligue 1 ed il palcoscenico sontuoso della Champions League. Un avvio promettente nel campionato francese seguito da una progressiva involuzione tra problemi fisici ed incomprensioni con i vari tecnici susseguitisi sulla panchina del club della famiglia Al-Thani. Quindi l'arrivo a Roma, dove ha faticato non poco ad imporsi ed a conquistarsi una maglia da titolare. Il calvario degli infortuni pare adesso essere alle spalle. Da quando Fonseca siede sulla panchina giallorossa, l'ex Palermo pare aver ingranato finalmente la marcia giusta. Il trequartista argentino si racconta ai microfoni di Roma Tv in una lunga ed interessante intervista. Di seguito riportiamo alcuni passaggi salienti.

STATO DI FORMA - "Mi sento molto bene, felice per il mio momento personale. Sto giocando molto di più dell'anno scorso, peccato per le ultime due sconfitte. Al rientro dopo la sosta faremo sicuramente cose positive, stiamo lavorando per questo. Il mio stato di forma? Direi 80-90%, aver giocato sei partite di fila ti da la forma fisica. Mi sento molto bene. Non mi aspettavo di farcela. Gli infortuni degli altri mi hanno concesso spazio, lo staff mi ha gestito bene in allenamento e sono contento di avercela fatta".

FONSECA E ROMA - "È stato molto importante l'arrivo in panchina di Fonseca, il rapporto che ha con i giocatori. Mi ha aiutato tanto per arrivare al livello di oggi. Un giocatore gioca anche con la testa e in questo momento mi trovo in una buona situazione e ho tanto piacere a giocare e ad allenarmi. Io avevo paura di lasciare Parigi e di non trovarmi bene con la mia famiglia. Dopo due mesi a Roma ci siamo trovati molto bene e siamo molto felici. Il passato in Francia è stato bellissimo ma qui si vive molto bene".

GOL E ASSIST - "Ultimamente ho tirato tanto in porta ma non sono entrati. L'importante è che sono arrivate delle vittorie. Mi allenerò di più e spero di sbloccarmi. Ripenso ancora alle parate del portiere del Parma e a quella di Donnarumma. Io non vivo di gol ma mi piacerebbe cominciare a segnare perché mi sento bene, con i gol sale anche l'autostima. Sono convinto che arriveranno. Il mio gol più bello? Quello contro il Chelsea con il Psg in cui ho dribblato 3 o 4 giocatori e ho fatto gol". L'assist mi piace tantissimo, per me è come un gol. Se la squadra poi vince sono molto felice".

ZANIOLO E CARRIERA -"Zaniolo è molto forte, già l'anno scorso si vedeva in allenamento. Fisicamente ha tanta forza, ora ha iniziato a fare gol. È un ragazzo molto bravo e può arrivare molto lontano se continua a lavorare così, deve pensare solo a quello che fa sul campo e non a quello che dicono fuori. “ Ogni tanto ripenso a tutto quello che ho fatto nella mia carriera, e non sono felicissimo. Ho fatto grandissime cose, ma da piccolo già pensavo che avrei fatto tutto questo, e quindi poi quando sono riuscito a farlo per me era normale. Già lo avevo vissuto dentro di me. Vivo la mia vita così, non penso a quello che dicono di me. Mi fa piacere una foto con un tifoso, ma mi fermo lì: perché puoi perdere la testa mentre ancora abbiamo tanto da fare e da dimostrare”.