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Roma, Pellegrini si racconta: “Non sarò mai come Totti, ma ho un sogno. Mio padre stava per svenire quando…”

Le dichiarazioni rilasciate dal centrocampista della Roma: "La gara che mi ha dato i brividi è stata la semifinale con il Liverpool"

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"Mi sveglio per portare fuori i miei due cani, poi passo molto tempo con mia figlia Camilla e mia moglie. Mia figlia mi ha cambiato tanto: quando sei di cattivo umore o arrabbiato, la vedo e passa tutto. Per me è la responsabilità di farle capire la vita è un orgoglio".

Parola di Lorenzo Pellegrini. Diversi sono stati i temi trattati dal talentuoso centrocampista della Roma, protagonista di una lunga ed interessante intervista rilasciata ai canali social del club capitolino: dal suo esordio con la maglia giallorossa in Serie A, al paragone con Francesco Totti. Di seguito, le sue dichiarazioni.

"La partita più bella? Potrei dire la rimonta con il Barcellona, ma personalmente la gara che mi ha dato i brividi è stata la semifinale con il Liverpool. L'arrivo allo stadio è stato incredibile, con centinaia di persone ad accogliere il nostro pullman, nonostante il 5-2 dell'andata. Abbiamo impiegato 15 minuti per percorrere gli ultimi 500 metri, non avrei mai pensato di vivere una cosa simile. Io come Totti? Io non sarò mai come lui, è una leggenda, un campione, un punto di riferimento. Ovviamente sentire dire queste cose mi fa molto piacere, ma Francesco è Francesco e non ne nascerà un altro come lui. Io sono Lorenzo, non saprei dire a chi somiglio, cerco solo di fare del mio meglio per il bene della Roma", ha spiegato il classe 1996.

IL SOGNO -"Giocare con Totti e De Rossi? E' un'emozione infinita. Mi sento come tutti i ragazzi che giocavano da piccoli con me e ora vengono allo stadio a tifare. E' quasi inspiegabile quello che si prova, è qualcosa di grande anche per la mia famiglia. Vedo mio padre come un eroe e sapere che si emoziona quando mi vede con la maglia della Roma mi rende orgoglioso. Il mio sogno è vincere. Cerco di assorbire la giusta mentalità da chi ha già conquistato trofei in carriera. Ci saranno sempre i momenti positivi e negativi, ma la differenza sta nel come si affrontano. Non bisogna mollare mai di un centimetro ed è quello che sto provando a fare".

RICORDI -"L'esordio in giallorosso? Rudi Garcia prima di ogni partita bussava alla porta di tutti i calciatori per fare l'in bocca al lupo e per dare le ultime direttive. Quel giorno mi disse di tenermi pronto. Io fremevo dalla voglia di giocare. Quando mi mandò a fare il riscaldamento capii che forse era arrivato il mio momento. Non lo ringrazierò mai abbastanza per questo, abbiamo un bellissimo rapporto. Una volta entrato un po' di paura c'era. Mancavano 25 minuti e sono entrato subito in clima partita, volevo che la Roma vincesse. Il gol nel derby? Quella è la partita che ricordo con più piacere della scorsa stagione. Venivamo da un momento complicato, il derby poteva essere la svolta ed in parte lo è stata, anche per me. Pensate cosa significa per un ragazzo di Roma, con tutta la famiglia romanista, entrare a partita in corso in un derby e segnare in un momento di difficoltà per la squadra. Allo stadio c'era mio padre, mi hanno raccontato che è dovuto entrare a bere un bicchiere d'acqua perché si sentiva svenire", ha concluso Pellegrini.