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Roma, Pallotta: “Vorrei una buona guida per il club. Ecco perché ho rifiutato l’offerta del gruppo Friedkin”

Il presidente della Roma sul futuro del club

Mediagol52

Un addio molto doloroso.

Nel 2011 l'imprenditore americano James Pallotta, già co-proprietario dei Boston Celtics in NBA, decise di estendere il suo interesse anche al mondo del calcio, investendo sulla Roma e diventandone presidente dopo poco tempo: poi, l'11 agosto 2014, "Jim" ha acquistato il restante 33% delle quote del club capitolino, ottenendone dunque il controllo totale.

Adesso Pallotta sta prendendo in considerazione l'ipotesi di lasciare la Roma, dopo quasi nove anni in cui non è riuscito a regalare due volte la Coppa Italia ai tifosi giallorossi. Durante una lunga intervista concessa ai microfoni del sito ufficiale del club, l'imprenditore americano ha sottolineato come, in caso di partenza, lascerà la Roma soltanto se troverà un ottimo acquirente che possa fare il bene della società. Queste le sue dichiarazioni:

"Spesso le persone dimenticano che siamo una società quotata, quindi nella maggior parte dei casi semplicemente non è possibile o funzionale parlare della situazione legata alla proprietà. So che può essere frustrante per alcune persone, ma questa è la legge. Per nove anni ho visto informazioni trapelare da dentro la Società, altre inventate da persone che lavorano al di fuori del Club o altre ancora spinte da chi è lontano dalla Roma, ma nonostante ogni tanto io abbia il desiderio di rispondere, siamo una società quotata in borsa, quindi non posso reagire a tutti i commenti o alle storie riguardanti ciò che potrebbe o non potrebbe accadere. Il gruppo Friedkin si è avvicinato a noi lo scorso autunno e verso la fine dell’anno stavamo iniziando a trovare un accordo. Abbiamo approfondito i dettagli, nei quali spesso si nascondono le difficoltà, ma dopo le modifiche apportate dai loro avvocati e banchieri, l'offerta ha iniziato a trasformarsi in qualcosa di sempre meno appetibile sia per la Roma sia per il nostro gruppo di investitori. L'ultima offerta semi-concreta che abbiamo ricevuto, sulla quale dei dettagli sembrano essere trapelati da alcuni dei loro avvocati o banchieri, non era minimamente accettabile. Invecchiando sto pensando al futuro e vorrei lasciare il Club in mani ottime, solide. Vorrei qualcuno che sia una buona guida per la Roma e che le permetta di poter competere come a tutti noi piacerebbe. Fino a quel momento, continuiamo a sostenere la Roma in tutti i modi e a investire denaro nel Club, per poterci assicurare di competere nei tornei più importanti ai più alti livelli. Io, assieme ad altri investitori, ho sicuramente messo più di quanto mi sia stato richiesto a livello personale, perché ho sempre cercato di fare il meglio per la Roma".

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