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Roma, Mourinho: “Nove indisponibili, sarà dura. Zaniolo? Speriamo. Friedkin…”

Roma

Le dichiarazioni di Josè Mourinho, tecnico della Roma, alla vigilia della gara di Serie A contro il Verona

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Situazione delicata in casa Roma, diversi assenti e quattro positivi nella rosa dei capitolini. Il tecnico della compagine giallorossa, Josè Mourinho, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la gara contro il Verona, match valido per la 26a giornata di Serie A. Di seguito le dichiarazioni del portoghese:

"Nei nove indisponibili non c’è Zaniolo. Voi sapete più di me, l’allenamento è alle 17, la partita domani alle 18. C’è la condizione per aspettare. Proprietà? Io non so se sono un grande comunicatore. Sono intelligente a sufficienza e sono sempre molto rispettoso con le proprietà. Quando un allenatore può fare una considerazione sulla proprietà? Nei miei principi, ma chi sono io per dire qualcosa sulla mia proprietà. Sono i miei superiori, cosa dovrei commentare? Per la famiglia Friedkin ho solo rispetto: personale e professionale. Il rispetto personale mi porta a un rapporto con loro dove nel privato possiamo cambiare idee ed esperienze. Nel mondo imprenditoriale non sono nessuno rispetto a loro. Nel calcio ho esperienza e loro hanno l’umiltà per parlare di tutto. La domanda la puoi fare, ma è l’allenatore che ti risponde. Quello che gli dico in privato non lo dico qui. Penso che loro siano una squadra di grande qualità, allo stesso modo di come è stata dura la prima partita. Lo è stata anche per loro, domani lo sarà per entrambe le squadre. Un bravo giovane allenatore che si identifica molto con quello stile di gioco, una squadra che si identifica con le idee del suo allenatore, la sua scelta intelligente, perché è una squadra allenata da altri prima di lui con un’idea molto simile, giocatori di qualità, di esperienza, sarà sicuramente una partita dura, però spero anche dura per loro, perché noi abbiamo 9 assenti, però è incredibile che in una stagione senza risultati straordinari la gente sia ancora lì. I giocatori che sono in campo devono sentire per forza questa passione e devono giocare con questa gente nella testa, per non dire nel cuore".

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