Parola al "treno olandese", l'esterno destro giallorosso, Rick Karsdorp.
serie a
Roma, Karsdorp: “C’è un motivo se ho avuto una seconda chance. Nazionale? Ho un sogno”
La rivincita del nazionale olandese, divenuto titolare inamovibile nell'11 di Fonseca
Nel corso di un'intervista rilasciata al tabloid olandese, "Ad.nl", il terzino destro della Roma, classe 1995, cresciuto nelle giovanili del Feyenoord, ha parlato della sua esperienza in giallorosso. Con questa maglia ha esordito nella stagione 2017-2018 per poi tornare in prestito alla squadra di Rotterdam, durante la scorsa stagione. Annata non certo fortunata per il nazionale olandese che lo ha visto essere vittima di un grave infortunio, costringendolo così d una lunga assenza dal terreno di gioco. Le parole del giovane fluidificante raccolte da "vocegiallorossa.it".
È cambiato tutto. La storia la conoscete tutti: sono tornato al Feyenoord per giocare con continuità ma le cose sono andate diversamente a causa di un infortunio all'inguine, che mi ha costretto a sottopormi ad un intervento chirurgico. Quando mi sono ristabilito, all'improvviso è scoppiata la pandemia legata al COVID-19 ed il campionato è finito lì. Così, sono tornato alla Roma.
"Sono tornato alla Roma con zero aspettative ma con un po' di speranza. Non avevo fatto vedere granché, in due stagioni ma dopo un colloquio con Fonseca e con la direzione del club, ho sentito che c'erano delle buone possibilità per far bene. Sono partito subito titolare contro l'HellasVerona nel primo turno di campionato ed è andata bene nonostante abbia subito un piccolo stiramento al tendine del ginocchio. C'ho messo tre partite per riprendermi ma, per il resto, sono sempre stato impiegato dal primo minuto. Diciassette presenze in campionato, tre in Europa League ed una in Coppa Italia. Adesso titolare alla Roma? Dirò una banalità ma questo è il calcio. Hanno pensato di darmi un'altra possibilità ed io mi sono fatto trovar pronto. La Roma ha iniziato a giocare in un modo diverso rispetto al passato e, in questo sistema di gioco, mi trovo molto meglio. La differenza più grande, rispetto al passato, è che sono in perfetta forma fisica. Questo è il grande problema che ho avuto in passato anche al Feyenoord. Mi sono dovuto abituare al tenore di vita italiano, al modo di giocare in Serie A, al club ed alla lingua. Adesso, ho potuto saltare quella fase. Se sono nei pensieri di Frank de Boer? Se sono nella sua testa, ci sono possibilità di entrare a far parte della Nazionale olandese. È troppo facile parlare di Nazionale in questo momento. Non ho giocato per molto tempo e, adesso, che gioco con continuità in Serie A dovrei reclamare ad alta voce un posto con gli Orange? Non funziona così. L'ultima volta sono stati convocati Dumfries (PSV, ndr) ed Hateboer (Atalanta, ndr) che, a mio modo di vedere, si sono messi in evidenza per un periodo di tempo più lungo rispetto al mio".
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