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Roma, gli aneddoti di Osvaldo: “Totti era perfetto, anche ben dotato. In un bar stavano per uccidermi”

ROME, ITALY - DECEMBER 08:  Pablo Daniel Osvaldo (L) of AS Roma celebrates with team-mate Francesco Totti after scoring his team's fourth goal during the Serie A match between AS Roma and ACF Fiorentina at Stadio Olimpico on December 8, 2012 in Rome, Italy.  (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

L'ex attaccante di Roma e Juventus ha raccontato alcuni aneddoti legati al periodo vissuto con la maglia giallorossa

Mediagol34

Di Andrea Geraci.

Gli aneddoti di Pablo Daniel Osvaldo.

Durante la sua lunga carriera, l'attaccante argentino ha vestito alcune delle maglie più prestigiose del calcio italiano, come RomaInterJuventus con la quale ha anche conquistato il suo unico trofeo personale, ossia lo scudetto di Serie A nella stagione 2013/2014.

Osvaldo era un attaccante unico nel suo genere, capace di realizzare gol acrobatici sensazionali riuscendo anche ad essere molto prolifico nel corso della sua carriera da professionista. L'attaccante classe '86 non era però tra le figure più tranquille viste nel calcio italiano, e spesso si è reso protagonista di alcuni alterchi con i tifosi o addirittura con i suoi compagni di squadra, come successo con Mauro Icardi durante la sua avventura con la maglia nerazzurra.

Durante un'intervista rilasciata ai microfoni di TNT Sports, Osvaldo ha raccontato alcuni curiosi aneddoti avvenuti durante la sua permanenza a Roma, alcuni legati anche a Francesco Totti e Daniele De Rossi. Questo il suo racconto: "Totti? Gli dicevo che secondo me sua moglie era cornuta. Non poteva essere: aveva una bella faccia, non voglio dar dettagli ma era ben dotato nelle parti intime, era il miglior calciatore con cui io abbia mai giocato... Aveva solo pregi, non aveva neanche l'alito cattivo, per dire. E sua moglie... Qualcosa di brutto avrà pur dovuto avere. Ma in realtà non aveva neanche le corna. Una volta ero in un bar e mi stavano quasi uccidendo. Poi chiesi a Daniele (De Rossi, ndr) e Francesco di accompagnarmi per sistemare le cose, non sono stupido".

Infine Osvaldo ha ricordato il momento in cui indossò la fascia da capitano al posto di Totti: "Lui uscì, ma non mi diede la sua fascia. Ne usai un'altra. Me la firmò e scrisse 'Per il mio futuro capitano'".

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