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Roma, Fonseca: “Spiego il calcio offensivo. Mourinho bandiera, Guardiola unico. CR7? Meglio di Eusébio”

Il tecnico della Roma ha raccontato il suo modo di vivere il calcio: un gioco offensivo e propositivo volto a controllare il ritmo della partita

Mediagol52

La mentalità di Paulo Fonseca.

Fin dal primo giorno come allenatore della Roma, il tecnico portoghese ha subito messo in chiaro i dettami del suo modo di intendere il calcio: costruzione dal basso che parte dal portiere, e una grande propensione offensiva della squadra nella sua interezza. Un modo di giocare sicuramente rischioso, ma dopo una partenza affannata i giallorossi hanno trovato il giusto equilibrio subendo soltanto 35 reti e realizzandone 51, uno in più della Juventus, riuscendo a risalire la classifica fino al quinto posto a soli tre punti di distacco dall'Atalanta.

Durante un'intervista rilasciata ai microfoni di Fox Sport Brasil, il tecnico della Roma ha spiegato così il suo "calcio offensivo" applicato al campionato italiano, storicamente difensivista:

"È vero che il calcio italiano ha questa immagine di essere molto difensivo. Ora che sono qui, posso dire che è vero che le squadre italiane sono molto forti del punto di vista difensivo, con una organizzazione molto forte, però in questo momento che sono a casa ho verificato in quali campionati europei si fanno più goal e la Serie A è la seconda in numero di goal segnati (al momento dello stop) subito dietro alla Premier, ma dove si sono giocate più giornate. Questo prova che il calcio italiano è anche un calcio offensivo. È un calcio che riesce a coniugare l'attacco con il rigore difensivo. Io sono un allenatore cui piace dominare il gioco, dirigere la partita, e giocare nella metà campo offensiva. In un club come la Roma non potrei essere diverso. Negli ultimi mesi, stiamo cercando di costruire una squadra dominante che sia sempre vicina a dirigere il gioco e segnare. Questo è un campionato dove ogni partita ha una storia a se ed è difficile segnare, però non rinuncio di avere una squadra offensiva".

Parlando dei suoi colleghi, è inevitabile una citazione a José Mourinho, tra i migliori allenatori nella storia del Portogallo: "Tra gli allenatori portoghesi nel mondo, Mourinho è la nostra bandiera. E' stato un innovatore sotto molto aspetti in un momento in cui il calcio portoghese era in trasformazione e ha un percorso ineguagliabile. Klopp è l'allenatore del momento, ha costruito una squadra molto forte, ma ha avuto un po' di tempo alla disposizione. Ha un carattere e una personalità uniche che io apprezzo molto, però devo dire che io ammiro molto Guardiola. Non esiste e non esisterà probabilmente un'altro allenatore come Guardiola anche per quello che ha fatto nelle sue squadre".

Sul periodo di forma della sua Roma: "La Roma è in un periodo di totale trasformazione. Ha un nuovo allenatore, un nuovo direttore sportivo e una squadra nuova. Stiamo costruendo le basi per il futuro. Ci piacerebbe arrivare in Champions sia attraverso il quarto posto in Serie A sia attraverso un'eventuale vittoria in Europa League, dove dobbiamo giocare contro il Siviglia, una squadra molto forte e una grande tradizione in questo torneo. Il nostro obbiettivo è arrivare lontano in Europa League".

Infine, da portoghese, Fonseca ha parlato dei due giocatori più forti nella storia del Portogallo, ossia EusebioCristiano Ronaldo: "Io non ho avuto il privilegio di vedere Eusebio giocare dal vivo, ero molto piccolo, ma so che è stato uno dei migliori del mondo. Non ho dubbi di affermare che le cose che sta facendo Cristiano Ronaldo sono al di sopra di quelle fatte da qualsiasi altro calciatore portoghese. Posso dire che CR7 ha già superato Eusebio, benché sia nato anch'io in Mozambico come Eusébio e ho un grandissimo rispetto per lui".

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