La Roma vince contro il Chievo e fa il carico di fiducia in attesa della sfida di Champions League contro il Liverpool.
serie a
Roma, Di Francesco: “Non deve intimorirci nulla, siamo competitivi e stiamo bene. Non dobbiamo avere paura del Liverpool…”
Le parole di Eusebio Di Francesco al termine della gara vinta dalla Roma contro il Chievo, che permette ai giallorossi di agguantare il terzo posto in classifica
Al termine della gara il tecnico dei giallorossi Eusebio Di Francesco ha commentato la prestazione dei suoi ai microfoni di Sky Sport: "Non deve intimorirci nulla, ma tutto deve darci forza. Abbiamo dimostrato di essere competitivi. Sono davvero contento della qualità che c'è stata. La convinzione e la consapevolezza che stiamo bene dobbiamo portarla in campo come fatto in altre occasioni, non fermarci alla prima difficoltà. Mi è piaciuto quello che ha detto Edin, non guardiamo a quello che è stato ma a quello che sarà. La costruzione delle vittorie passa anche attraverso degli errori, noi li abbiamo commessi, ma adesso dobbiamo avere consapevolezza e capire dove dobbiamo lavorare".
Su Patrik Schick, al secondo gol consecutivo: "Ha iniziato a capire la Roma, ha capito quello che voglio, eravamo sicuri e convinti che con questo ragazzo ci sarebbe voluto un pochino di più. Sono soddisfatto perché mi dà possibilità di alternarlo in altri ruoli, io ci ho creduto, nonostante abbia caratteristiche differenti dall’esterno".
Sulla partita contro i Reds: "Non dobbiamo avere nessun timore del Liverpool. Abbiamo perso un po’ la bussola ad Anfield, non può succedere in determinate gare, dobbiamo migliorare e crescere. Abbiamo affrontato una delle 4 migliori squadre d’Europa. Questo non deve intimorirci ma darci ancora più forza, abbiamo dimostrato di poter essere competitivi".
Infine, si sofferma sugli episodi di violenza accaduti fuori dalle mura di Anfield: "Sono contrario a ogni forma di violenza. La nostra vicinanza è a Sean Cox e alla sua famiglia, mi auguro che sia un divertimento venire allo stadio, ci saranno tanti bambini tra cui mio figlio di 11 anni. Devono avere gioia nel vedere una partita, non paura".
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