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L'EX PALERMO

Pastore: “Zamparini un padre per me. Il mio Palermo super e quel tris al Catania…”

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Sono trascorsi undici anni da quando "El Flaco", ha lasciato Palermo ed il Palermo per spiccare il definitivo slancio professionale. Curiosità e aneddoti interessanti raccontati dall'ex Psg e Roma, che ha rivissuto i suoi momenti in maglia rosanero

Nonostante abbia lasciato calcisticamente la Sicilia da ben undici anni, Javier Pastore ha ben impressi nel cuore e nella mente i suoi ricordi con la maglia del Palermo. Dal rapporto con il presidente, Maurizio  Zamparini, alla crescita personale e professionale insieme a profili di assoluto valore umano e calcistico. Tra i passaggi più significativi della sua avventura in seno al club di viale del Fante, vi è certamente quello del 14 novembre 2010: una data storica per il "Flaco", che riporta alla mente del calciatore argentino la famosa tripletta contro il Catania del derby del "Barbera". Una gara da incorniciare per i tifosi rosanero, ma soprattutto per Javier Pastore, che attraverso un'intervista concessa ai microfoni di "Notte Rosa", format di approfondimento sportivo in onda su TeleOne, ha ripercorso i suoi due anni trascorsi con la società allora di proprietà di Maurizio Zamparini.

"Zamparini? Lo ricorderò sempre per come mi ha trattato lui dal momento che sono arrivato in città, mi ha sempre trattato come un figlio. Ricordo il primo giorno che arrivai nel ritiro in Austria, mi portò in un centro commerciale a comprare un paio di scarpe da calcio perché voleva che io giocassi subito, quello stesso giorno. Sono convinto che questi sono gesti che non tutti i presidenti fanno con i giocatori, lui mi ha fatto salire in macchina, mi ha portato lì e mi ha fatto scegliere quello che volevo. Mi ha preso parastinchi e le scarpe: queste sono quelle piccole attenzioni che hanno fatto la differenza. Mi ha fatto sentire a casa, specie nei primi mesi che non sono stati facili per me. Lui e Sabatini sono sempre stati vicini, sia a me sia alla mia famiglia.

A Palermo ho avuto la fortuna di poter giocare con tantissimi compagni che mi hanno aiutato tantissimo sotto ogni aspetto. Persone come Migliaccio, Nocerino, Balzaretti, Bovo, Liverani, Miccoli, sono solo alcuni dei profili che mi hanno aiutato a crescere, erano uomini e calciatori più grandi di me e mi trasmettevano tranquillità e fiducia dentro al campo, questo è stato un fattore determinante. Ilicic ed Hernandez? Eravamo amici dentro e fuori dal campo. Sono stati due anni dove mi sono divertito veramente tanto sotto ogni aspetto e per me rimarranno credo i migliori della mia carriera.

Tripletta nel derby contro il Catania? Conservo ancora gelosamente il pallone di quello splendido pomeriggio. Quella partita non avrei nemmeno dovuto giocarla, venivo da una settimana durante la quale facevo tanta fatica ad allenarmi a causa di un dolore fastidioso alla caviglia. Con mister Delio Rossi avevamo deciso di forzare un po' e svolgere le ultime due sedute per provarci, quantomeno a giocare una porzione di match. La verità è che è stata una delle partite più belle della mia carriera, quando rivedo i video di quella gara mi emoziono tanto. Abbiamo passato degli anni bellissimi, anche con la mia famiglia, che ho avuto la possibilità di avere sempre vicino a me a Palermo, ero piccolo e loro mi facevano spesso visita per starmi sempre vicino. Tutti loro hanno un ricordo di Palermo bellissimo, mia moglie poi è palermitana e quando posso torno spesso giù in Sicilia, ed è sempre bello".