"Mi sono trasferito a Orlando da qualche anno, negli Stati Uniti. Ho una società di costruzioni, sta andando molto bene. Il prossimo obiettivo è mettere su altre duemila case entro il 2021".
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Doni: “Io, Simplicio e il parco divertimenti per bambini, vi racconto la mia nuova vita. La Roma senza Totti e De Rossi…
Le dichiarazioni rilasciate dall'ex portiere brasiliano, che ha difeso i pali della Roma dal 2005 al 2011: "Zaniolo è forte e scoprirete presto anche Ibañez e Fuzato"
La nuova vita di Doniéber Alexander Marangon, noto ai più come Doni. E' stato il portiere della Roma per sei anni, dal 2005 al 2011. Momenti che l'ex estremo difensore brasiliano ha definitivo "unici e indimenticabili". "In maglia giallorossa ho vinto tre trofei, ho conquistato la Coppa America da titolare e ho giocato con grandi compagni. Ricordo ancora il primo giorno che ho visto il Colosseo: un’emozione. Come l’inno di Venditti, sentito ogni volta che la squadra entrava in campo a riscaldarsi. Si percepisce da parte mia una riconoscenza infinita? Certo. Il segreto di quella Roma? Eravamo amici e c’erano tanti brasiliani. Io, Taddei, Mancini, Juan, Cicinho. Ci divertivamo molto, avevamo una grande squadra. Ricordo Lione-Roma in Champions League nel 2007: 0-2 secco per noi. Se potessi tornare indietro rigiocherei quella gara perfetta. Si sentiva il peso di una piazza importante come quella romana, molto esigente, ma nessuno di noi aveva paura. Bastava seguire Francesco e Daniele... Se mi fa strano vedere una Roma senza di loro? Sì, molto. Non sembra neanche la Roma... Totti è un grande. Lo considero senza dubbio uno dei più forti calciatori di sempre. De Rossi è un amico, anche lui un grandissimo. Giocare con lui era fantastico, teneva il centrocampo e la difesa. Mi sentivo al sicuro. Tra Totti e Spalletti non è finita bene? Quando c’ero io hanno sempre avuto un rapporto normale. Di quello che è accaduto dopo non posso parlare perché non lo so", ha dichiarato Doni, intervistato ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport'.
TRA PASSATO E PRESENTE -"Se seguo ancora i giallorossi? Ogni tanto, quando posso. L’azienda mi tiene impegnato per molto tempo, ma sono rimasto legato a quei colori. Chi mi convince di più? Zaniolo, un vero talento. Poi apprezzo anche Fonseca, è un bravo allenatore. Riguardo ai brasiliani, invece, di Ibañez si dice un gran bene, Juan Jesus è bravo. Infine sono sicuro che Fuzato farà grandi cose con la maglia della Roma. È un ottimo portiere. Vestire la maglia della Roma non è facile. Devi avere la testa giusta e saper gestire la pressione. Il mio esordio in A? Come dimenticarlo? 23 ottobre 2005, Roma-Lazio 1-1. Spalletti mi butta dentro a 26 anni, era la prima partita in campionato. Pensai ai sacrifici della mia famiglia, fu un bel giorno per loro. Poi a mia nonna: lei era italiana e si trasferì in Brasile. Quel giorno si chiuse un cerchio. Spalletti? Con lui ho vinto due Coppe Italia e una Supercoppa da titolare. Ho lavorato con altri grandi allenatori, ma lui è stato il migliore mai avuto. Ti diceva sempre le cose in faccia, e poi era meglio non farlo arrabbiare. Era capace anche di prenderti a schiaffi (ride, ndr)!".
LA NUOVA VITA - Nel 2013 l'addio al calcio giocato a causa di un problema al cuore. "Non è stato facile, mi cascò il mondo addosso. Avevo 34 anni, avrei giocato una stagione da titolare con il Botafogo. Per questo fu ancora più dura. Il giorno in cui andai in ospedale per la visita, capii che non avrei più giocato. Dopo aver lasciato il calcio, inoltre, sono rimasto un anno senza vedere nulla. 'Highlights', programmi sportivi: niente. Ogni volta che vedevo una partita mi sentivo male e cambiavo canale. Non ce la facevo proprio. Così ho iniziato la mia nuova vita. E se ci ripenso sto bene. Sono felice di aver intrapreso questa carriera. E non è l’unico affare in ballo: ho un parco di divertimenti per bambini insieme a Fabio Simplicio, sempre in Brasile. Nacque ai tempi della Roma, quando ancora giocavo. Vidi i dinosauri da 'Zoomarine' e decisi che li avrei portati per la prima volta nel Paese, costruendo un parco a tema. Oggi piace a tutte le famiglie...", ha concluso Doni.
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