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Coronavirus, Pastore: “Non rischio la mia vita per giocare, taglio stipendi ok. Futuro? Ho preso la mia decisione”

Le dichiarazioni rilasciate dal fantasista argentino della Roma: "In Cina sono in quarantena da tre mesi e ancora non sono tornati a giocare"

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Parola a Javier Pastore.

Diversi sono stati i temi trattati dal fantasista argentino attualmente in forza alla Roma, intervistato ai microfoni di 'Showsport La Red': dalla possibile ripresa del campionato di Serie A, sospeso momentaneamente per l'emergenza Coronavirus, alla questione taglio stipendi. Dopo la Juventus, la prima società italiana che è riuscita a trovare un’intesa con i propri tesserati per la riduzione dei compensi di marzo, aprile, maggio e giugno 2020, anche altri club si starebbero muovendo concretamente per raggiungere nuovi accordi interni.

"Siamo in contatto con i dirigenti della Roma e con l’assocalciatori per capire l’evoluzione della situazione. Secondo me è normale che i club non ci paghino se non gli facciamo guadagnare soldi, come in questo momento", ha dichiarato El Flaco, che si è detto contrario ad un'eventuale ripartenza. "Non è ancora stato deciso nulla, probabilmente resteremo in questa situazione per altre due settimane, ma poi vedremo come si evolverà la situazione. Il calcio per me è fondamentale da quando avevo cinque anni, ma non ho intenzione di rischiare la mia vita per giocare. La nostra vita non sarà più quella di prima, cambieranno molte cose. Anche quando potremo tornare a uscire di casa, non so tra quanto, non potremo fare le stesse cose di prima. Sicuramente si giocherà inizialmente a porte chiuse, se Dio vuole potremo riprendere tra due mesi ma ad esempio in Cina sono in quarantena da tre mesi e ancora non sono tornati a giocare...", ha proseguito.

Ma non solo; l'ex numero 27 del Palermo, che di recente ha aderito alla campagna e raccolta fondi "Insieme per Palermo", è tornato a parlare anche del suo futuro. "Ho 30 anni, posso dare ancora molto al calcio in Europa e alla Roma, che ha fatto due anni fa un investimento molto oneroso e ha creduto in me. In questo momento nella mia testa ho solo questo, se sarà possibile onorerò il contratto con la Roma. Poi può essere che la squadra abbia bisogno di altro tra un anno, o che io stesso possa cambiare idea, ma per ora penso alla Roma. Da quando ho conosciuto mia moglie però le ho sempre detto un giorno sarei voluto tornare a giocare al Talleres. Ho preso la mia decisione: tornerò in quel club quando arriverà il momento. È il mio sogno e penso di ritirarmi lì. L'importante è tornare in Argentina in forma, perché voglio fare qualcosa di importante per il club che mi ha cresciuto da ragazzo", ha concluso Pastore.