Vibonese-Palermo

Vibonese-Palermo 1-3: doppio Fella sveglia i rosa, tris Soleri e primo blitz esterno

A Vibo Valentia il Palermo sfata due tabù e conquista tre punti dopo un primo tempo a dir poco modesto: prima vittoria in trasferta della stagione e primi gol rosanero di Fella protagonista e match winner nella ripresa. Soleri firma il tris

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di Leandro Ficarra

Partita strana, sensibilmente condizionata dal vento, dai modesti contenuti tecnici. Il Palermo prima la stecca, poi la raddrizza, infine la vince.

La sfida contro la Vibonese porta in dote il tanto agognato blitz esterno, dopo undici giornate di campionato. Arrivano anche i primi gol rosanero di Giuseppe Fella, doppietta decisiva che ribalta l'iniziale svantaggio firmato Golfo, protagonista attesissimo alla vigilia della stagione ed incappato in un primo scorcio di annata non brillantissimo. L'ennesima rete da subentrato di Edoardo Soleri ha suggellato un  successo che, quantomeno sotto il profilo numerico e psicologico, potrebbe costituire un crocevia virtuoso del campionato della bandaFilippi.

Carattere, spirito di reazione e risultato. Queste le note liete che conferiscono corpo e valenza all'ennesima prestazione non all'altezza di una squadra che cova legittime ambizioni di vertice. In termini di armonia, fluidità ed incisività della manovra, il Palermo ha ancora una volta deluso le attese contro un avversario tignoso e determinato, ma tecnicamente ampiamente alla sua portata.

Il nulla cosmico offerto dagli uomini di Filippi nei primi quarantacinque minuti non lasciava presagire nulla di buono.

Complici le assenze di Perrotta e Marconi, oltre a quella perdurante di Accardi,Filippi ha deciso di varare un Palermo tatticamente rivoluzionato rispetto al solito: compagine rosanero in campo con un albero di Natale, 4-3-2-1, declinabile in un rombo in subordine al raggio d'azione di Fella. L'incertezza di Pelagotti, beffato dal vento su un tirocross di Golfo all'apparenza innocuo, pareva preludio di un'altra giornata infausta per la formazione siciliana. Poco dopo, il portiere rosanero si è riscattato sul piattone di Risaliti, evitando con buona reattività un raddoppio che rischiava di tramortire calcisticamente i compagni dopo circa un quarto d'ora. Il resto della frazione si è dipanato stancamente, il Palermo ha ruminato un calcio scolastico ed estremamente approssimativo nello sviluppo delle trame offensive. Lanci lunghi senza molto costrutto, il solo Giron a spingere con intensità sul binario sinistro, Almici in chiara difficoltà sul versante opposto. Manovra farraginosa e piatta in mezzo al campo, fraseggio scolastico ed orizzontale con De Rose spesso a disagio nel individuare un'opzione di giocata valida, causa scarso dinamismo dei compagni.

Fella a cercare la giusta posizione, Silipo, l'unico a dare la sensazione di poter alzare lignaggio e cifra tecnica tra le linee, poco sollecitato e coinvolto nella fase di costruzione. Brunori, in versione moto perpetuo, a cercare di svariare su tutto il fronte alla ricerca di palloni giocabili che lo affrancassero dalla morsa difensiva calabrese. La Vibonese, con una condotta vigorosa ed accorta in fase di non possesso, ha serrato i ranghi e chiuso agevolmente direttrici di passaggio e varchi ad un Palermo lento e desolatamente prevedibile.

Quindi un lampo, in chiusura di frazione, con Silipo che timbra il palo di destro e Fella che alza la mira sfiorando il pari.

La ripresa ha visto Filippi rimodellare il suo scacchiere con due cambi a stretto giro di posta. Valente per Giron e Doda per Almici. In mezzo, il gol del pareggio, primo acuto in stagione di Peppe Fella, con il vento a restituire il maltolto complicando la parata di Mengoni sul destro di De Rose. 

Un Palermo diverso, per ritmo. piglio, intensità, planava sull'ennesima folata bonaria della sorte, festival del liscio della difesa di casa e puntata in stile futsal di Fella che ribaltava la partita e la giornata rosanero. L'infortunio di Silipo, toccato duro da Basso, suggeriva a Filippi una mossa conservativa: dentro Odjer, con Dall'Oglio alzato di qualche metro da incursore tra le linee, per conferire ancora più nerbo e solidità al centrocampo ospite in situazione di vantaggio.  

La Vibonese ha progressivamente smarrito smalto, abbrivio psicologico ed energie, il Palermo ha captato le difficoltà dei calabresi nel gestiro il primo possesso in balia del vento, pressando alto l'avversario e riuscendo a ripartire con fare più ordinato e ficcante. Nulla di trascendentale, sia chiaro, ma la ripresa ha visto una formazione rosanero più corta, coesa e reattiva, che ha letto gli imbarazzi di una Vibonese a corto di argomenti e gestito il risultato con una certa maturità. Fella ha sfiorato la tripletta prima di lasciare il posto a Soleri, Doda ha impattato molto bene il match divenendo un fattore in percussione sulla corsia di destra, Odjer ha instillato muscoli, geometria ed ordine, il centrocampo ha filtrato con efficacia e la squadra ha rischiato quasi nulla in fase difensiva. Gli ingressi di La Ragione e Ciotti non hanno spostato gli equilibri in casa calabrese, quello di Soleri ha chiuso la partita in favore degli uomini di Filippi. Capiarbetà, senso del gol e centimetri nella doppia incornata, la prima sulla traversa, dell'attaccante scuola Roma, poco appariscente ma sistematicamente gladiatorio, straordinariamente efficace e risolutivo nelle porzioni di gara in cui è stato impiegato in corso d'opera.

Con maggiore lucidità e meno frenesia, il Palermo avrebbe potuto anche implementare il proprio bottino di reti.

Ancora troppi i vizi, concettuali, d'esecuzione e di dosaggio, nell'impostazione del gioco, esigua la dote di estro e qualità in sede di rifinitura e finalizzazione. Episodi estemporanei hanno sovvertito l'inerzia, morale, nervosa e tattica, di una sfida che il Palermo non aveva certamente interpretato nel migliore dei modi nella prima frazione di gioco. Tuttavia, la squadra di Filippi ha avuto il merito di non abbatersi oltremodo, uscendo dagli spogliatoi dopo l'intervallo con una coispicua dote di carattere ed amor proprio. Mastice morale, ancor prima che squisitamente calcistico, che le ha consentito di edificare tra le pieghe delle contingenze favorevoli una vittoria dal valore inestimabile in prospettiva futura. Diciannove punti in classifica ed una suggestiva sfida contro l'Avellino al "Barbera" all'orizzonte: il Palermo, conscio di dover ancora lavorare moltissimo per attenuare limiti strutturali e criticità di matrice tecnica, si appresta ad affrontare con fiducia e moderato ottimismo un frangente cruciale della sua stagione agonistica.

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