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L'INTERVISTA

Terlizzi: “Palermo, fiato su collo del Bari, Sagramola top. Filippi? Non cambio idea”

Palermo

L'intervista esclusiva concessa da Christian Terlizzi, doppio ex di Palermo e Catania, tra le altre, alla redazione di Mediagol.it

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Christian Terlizzi è certamente tra i doppi ex più significativi del derby tra Catania e Palermo in programma il prossimo 12 dicembre allo stadio "Massimino". Classe 1979, romano di nascita, l'ex centrale difensivo ha scritto pagine importanti in Serie A con le maglie di entrambi i club, corroborando il suo legame con la Sicilia nel corso della sua esperienza con la maglia del Trapani con cui sfiorò la promozione in Serie A nella stagione 2015-2016, quando la compagine granata di Serse Cosmi vide sfumare il sogno promozione nella doppia finale playoff contro il Pescara di Oddo. L'ex allenatore dell'Under 16 della Lazio ha concesso un'intervista esclusiva alla redazione di Mediagol.it.

"Il Palermo quest'anno l'ho seguito fino a un certo punto della stagione. Ieri non ho avuto modo di vedere Palermo-Monopoli ma ho appreso solo dell'ottimo risultato conseguito dalla formazione siciliana. Ho visto che i rosanero hanno vinto uno scontro diretto delicato, questo è l'importante. Conosco la proprietà e la dirigenza guidata da Rinaldo Sagramola, il quale sa lavorare benissimo coi giovani e ha delle competenze anche tecniche che gli consentono di costruire delle squadre importanti. Era solo questione di tempo, ero certo che il Palermo trovasse identità e condizione ed i suoi giocatori iniziassero a rendere al meglio. Il Bari è una realtà importante e sono anni che cercano di vincere questo campionato e stazionano sempre nelle parti alte della classifica. Sente il fiato sul collo del Palermo che arriva forte da dietro ma parte obiettivamente come favorita rispetto ai rosanero. Il Palermo deve solo lavorare tranquillo e seguire il suo percorso e può arrivare in alto. Filippi? L'anno scorso ho detto che le modalità con cui è subentrato a Boscaglia a mio avviso non sono state tra le  più corrette per quello che è stato il passato il suo background professionale condiviso con il mister e per quello che gli ha dato. Conoscendo Giacomo, penso che possa diventare un grande allenatore, conosce il calcio e so che ha una grande personalità per lavorare bene. Stimo Sagramola perché lui mi ha cresciuto da quando avevo sette anni e conosco le sue capacità tecniche e manageriali nell'allestire organici competitivi anche con pochi soldi. Bisogna solo conoscere i giocatori giusti e metterli al servizio di un allenatore in grado di esaltarne le doti e metterli in luce. Ho sentito parlare molto bene di Buttaro già da quest'estate, così come di Silipo e Soleri. Questi sono  profili che costituiscono lampante del gran lavoro di Sagramola che sa guardarsi intorno ed ha pescato talenti di prospettiva e qualità transitati dal settore giovanile della Roma. Lì ci sono giocatori ben formati e di livello,  quindi vanno solo messi al servizio di un allenatore capace di imprimere loro la propria identità di gioco e renderli funzionali al proprio progetto tattico".