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LND SICILIA

Morgana: “Pubblico negli stadi? Sono felice. Impianti siciliani abbandonati”

Morgana

Il presidente della LND Sicilia ,Sandro Morgana, ai microfoni di "Localcio+", format di approfondimento sul calcio dilettantistico, in onda su Mediagol.it

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Ospite della puntata di Localcio+, format di approfondimento sul calcio dilettantistico siciliano in onda su Mediagol.it, il presidente della LND Sicilia, Sandro Morgana, ha detto la sua in merito al ritorno del pubblico sugli spalti degli stadi e le carenze strutturali degli impianti sportivi siciliani.

"Saluto con grande favore il ritorno della presenza del pubblico negli stadi, il calcio senza pubblico non è calcio, perché viene a mancare l'elemento fondamentale. Per adesso intanto siamo al 75% della capienza e va bene, speriamo che l'impatto della pandemia da Covid-19 non vada oltre le percentuali attuali e in questa maniera potremmo andare verso una piena capienza. Poi bisogna tenere sempre presente che ci sono delle regole che vanno rispettate, dobbiamo dare questa lezione che a sua volta l'Italia sta dando al Mondo: di efficienza, di autotutela, autoconservazione. Io credo che sia veramente molto importante. C'è anche da fare una valutazione: questa ripresa è ancora più importante, se si considera che avviene in un contesto nel quale le nostre strutture sportive, nella maggior parte dei casi, soffrono in una maniera importante. Soffriamo oggi più che mai questo problema dell'impiantistica. Abbiamo delle strutture molto deficitarie, che dopo due anni di pandemia sono in uno stato di totale abbandono e questa azione di recupero delle strutture sta risultando molto lenta. in alcuni casi siamo costretti a fare giocare le squadre fuori dal proprio paese. Da questo punto di vista credo che ci si necessità di fare un pò di sintesi con la Regione Siciliana, con le amministrazioni, perché non possiamo vivere questa dimensione di precarietà sotto il profilo strutturale. E' veramente indegno per una regione come la Sicilia, per un'isola che sta facendo tanti sacrifici, per persone che sono ritornate a giocare senza avere il sostegno delle pubbliche amministrazioni, con pochi sponsor, con tante difficoltà. Quindi, che abbiano pure delle strutture deficitarie è veramente una cosa dolorosa, considerando anche che riuscire a fare quadrare i conti in questo contesto è molto complicato. Se lo sport è priorità dobbiamo sostenerlo perché che fa bene alla salute, perché determina integrazione sociale e perché determina sviluppo economico. Lo Stato ricava dallo sport circa un miliardo e mezzo di euro di introiti, di cui novecento milioni solo dal calcio, quindi se lo sport è priorità dobbiamo occuparci seriamente di questi problemi".

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