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L'INTERVISTA

Rinaudo: “Mio ruolo formativo e complesso. Fiero di vivaio e talenti del Palermo”

Rinaudo

Le dichiarazioni rilasciate dal responsabile del settore giovanile del Palermo FC, Leandro Rinaudo, nel corso dell'intervista rilasciata a Mediagol.it

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Calciatore prestante sul piano fisico ed affidabile in termini di rendimento, Leandro Rinaudo ha progressivamente edificato una buona carriera sul rettangolo verde imperniata sui concetti chiave di umiltà, abnegazione e spirito di sacrificio. La cultura del lavoro e la determinazione feroce nel cercare di affinare il proprio bagaglio e migliorare sotto ogni punto di vista, una gavetta intensa e formativa culminata in una parabola professionale che lo ha visto indossare, tra le altre, le maglie prestigiose di Palermo, Napoli e Juventus in Serie A. I medesimi criteri hanno ispirato il suo percorso manageriale, cresciuto a Venezia al fianco di un totem del panorama dirigenziale come Giorgio Perinetti, il classe 1983 si è ben presto fatto apprezzare anche dietro la scrivania. I campionati vinti in laguna, la semifinale playoff in Serie B persa contro il Palermo di Stellone, il mandato da direttore sportivo della Cremonese. Quindi una scelta di vita, ancor prima che professionale, che lo ha visto insediarsi in qualità di Responsabile del settore giovanile del Palermo dell'allora binomio imprenditoriale composto da Mirri e Di Piazza. L'ex centrale difensivo si è raccontato nel corso di un'interessante intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.

Intervista realizzata da Leandro Ficarra

"Cosa mi ha convinto ad intraprendere un incarico dirigenziale nel settore giovanile a Palermo dopo le brillanti esperienze da direttore sportivo della prima squadra in altri club? Ci sono stati dei momenti dove ho riflettuto molto e dove anche la mia vita familiare ci metteva davanti a un bivio. I miei bambini non erano ancora iscritti a scuola e dato che le varie vicissitudini mi avevano sempre portato a girare per l'Italia, ho ragionato con mia moglie e pensato che il Palermo potesse essere un'esperienza utile e formativa, in quel momento storico, che magari mi avrebbe completato ancora di più sul piano professionale. Mi potevo forgiare tanto anche per quanto riguarda l'esperienza e la conoscenza delle dinamiche specifiche in un settore giovanile, è stata una scelta ragionata ma nello stesso tempo presa con volontà di lasciare il segno nella mia città natale. Ammetto anche che da parte mia c'è anche dedizione e voglia di trasmettere ai ragazzi qualcosa che per esperienza personale ho vissuto da calciatore e, perché no, contribuire  a far sì che qualcuno di loro riesca a seguire le mie orme nel percorso intrapreso. In un settore giovanile bisogna lavorare molto sull'aspetto mentale e culturale, dobbiamo essere bravi a trasmettere ai ragazzi il concetto del sacrificio. Bisogna applicarsi in un certo modo per raggiungere dei risultati, il settore giovanile con il passare del tempo si è sempre più strutturato con dei dirigenti preparati a tutto tondo che curano questo aspetto. Dallo staff medico che cura sia le condizioni di salute dei ragazzi sia l'aspetto concernente la nutrizione, una serie di parametri importanti per portare avanti il proprio percorso e provare ad arrivare a certi livelli. Questo è un ruolo abbastanza complicato ed è diverso dallo svolgere il ruolo di direttore sportivo in B o in A, le responsabilità sono differenti. In prima squadra si bussa più spesso dietro la porta per quanto riguarda i risultati mentre nel settore giovanile c'è magari sempre un po' più di tempo. Per poter crescere si curano altri aspetti,  ambiti che vanno oltre le mansioni manageriali e tecniche, ma io credo che sia fondamentale lavorare con una metodologia e una mentalità ben precisa per poter portare avanti questo cammino e far togliere delle soddisfazioni al club e ai ragazzi.

Settore giovanile del Palermo? Al momento ci sono sette categorie per quanto riguarda il maschile: Esordienti (2010), Esordienti (2009), Giovanissimi Regionali (2008), Giovanissimi Nazionali (2007), Allievi Regionali (2006), Allievi Nazionali (2005) e l'Under 19 ossia la Primavera. Abbiamo delle categorie nazionali e regionali, quest'ultime ci servono per preparare i ragazzi al meglio per l'anno successo in cui le formazioni procederanno ad approcciarsi alle categorie nazionali. Primavera? Già dall'anno scorso abbiamo ottenuto dei risultati importanti, con le altre categorie ferme per via del Covid. Abbiamo fatto un bel percorso e spesso abbiamo occupato la prima posizione, peccato aver chiuso la stagione al secondo posto a pochissimi punti dal Catanzaro. Dopo il fallimento si è dovuto ripartire da zero e ricordo che ai provini aperti alla città arrivarono 1300 ragazzi proprio per formare il settore giovanile partendo dalle basi. Siamo stati bravi e forse anche fortunati a trovare quei ragazzi che ci hanno fin da subito portato a competere a certi livelli. Il presidente Dario Mirri in un'occasione disse: 'Si è formato un settore giovanile con gli scarti degli altri club che alla fine ci hanno dato delle soddisfazioni'. I risultati di un settore giovanile sono la crescita e la valorizzazione dei ragazzi, la prima squadra del Palermo ne porta in panchina sempre almeno due e parliamo di 2004. Nella sfida contro la Turris ha esordito anche uno di questi, Giacomo Corona, un ragazzo (Aziz ndr) lo abbiamo dato al Napoli e uno (De Caro) alla Roma. La Primavera sta disputando un campionato molto positivo sia offensivamente sia difensivamente, dei sette gironi tra Primavera 4 e 3 siamo la squadra ad aver segnato di più e ad aver subito di meno. Questo chiaramente non significa nulla, restiamo molto umili e lavoriamo a testa bassa nella speranza di poterci togliere delle soddisfazioni importanti. Un altro campionato importante lo sta disputando l'Under 15 nazionali (4 vittorie su 4), stiamo primeggiando dappertutto ma la cosa più importante è far crescere i ragazzi a livello globale e non solo ottenere risultati".

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